
Cosa è?
Mi ha sempre stupito e a dire il vero rammaricato alquanto, constatare che la convivenza sociale in particolare in alcune culture occidentali come ad esempio quella italiana, è fatta di regole non scritte che riguardano argomenti tabù dei quali non si può parlare liberamente, e uno di questi è sicuramente la morte. Poi una notte mi è capitato per caso di ascoltare un podcast che mi ha emozionato molto e l’argomento del podcast erano i Death cafè. Ora qualcuno/a di voi storcerà sicuramente il naso è penserà che in una rubrica come questa l’argomento è davvero fuori luogo, ma io ovviamente non sono d’accordo…Non può esserci benessere fisico e spirituale quando il nostro pensiero è vincolato o ancorato a rigidi schemi dai quali non riusciamo mai ad uscire. Ricordare che “siamo solo di passaggio” è utile e necessario per superare le proprie ansie e le proprie chiusure mentali e vivere una vita piena è gioiosa.
Un Death Cafe è un incontro unico e informale che offre uno spazio confortevole e aperto in cui le persone possono incontrarsi e discutere argomenti relativi alla morte, al morire e alle esperienze di fine vita. Non è un gruppo di sostegno al dolore o una sessione di terapia, ma piuttosto un luogo per conversazioni aperte e rispettose su un argomento che è spesso considerato tabù in molte culture.
Il movimento Death Cafe è iniziato nel 2011 quando Jon Underwood, ispirato dal lavoro del sociologo svizzero Bernard Crettaz, ha organizzato il primo Death Cafe nella sua casa di Londra. Da allora, i Death Café si sono diffusi in molti paesi del mondo e sono diventati un modo popolare per esplorare i propri pensieri e sentimenti riguardo alla mortalità.
Gli aspetti chiave di un Death Cafe includono:
- Ambiente informale: i Death Café si tengono generalmente in un ambiente rilassato e confortevole, come un bar, un centro comunitario o la casa di qualcuno.
- Aperto e guidato dai partecipanti: non ci sono presentazioni formali o relatori ai Death Café. Invece, i partecipanti conducono le discussioni in base ai loro interessi e alle loro domande.
- Sicuro e non giudicante: l’obiettivo di un Death Café è creare uno spazio sicuro e non giudicante in cui le persone possano condividere i propri pensieri, paure ed esperienze riguardanti la morte senza sentirsi sotto pressione o criticate.
- Partecipanti diversi: i Death Café attraggono spesso un gruppo eterogeneo di individui, compresi quelli provenienti da diversi gruppi di età, background e sistemi di credenze.
- Senza scopo di lucro: i Death Café sono generalmente gestiti senza scopo di lucro. Sono organizzati da volontari e ai partecipanti può essere richiesta una piccola donazione per coprire le spese, come i rinfreschi.
- Riservatezza: i partecipanti sono incoraggiati a rispettare la riservatezza delle discussioni che avranno luogo durante il Death Café.
L’idea alla base di un Death Cafe è quella di incoraggiare conversazioni significative sulla morte e sul morire, con la speranza che tali discussioni possano portare a un maggiore apprezzamento per la vita e a una riduzione della paura e dell’ansia spesso associate alla morte. Sebbene l’argomento possa essere impegnativo, molti partecipanti ritengono che i Death Café siano un’esperienza positiva e illuminante che li aiuta a fare i conti con la mortalità e a ottenere il massimo dalla propria vita.
G.
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