
Il colosso del mondo dell’e-commerce lancia uno strumento open source per trovare i luoghi migliori dove sistemare i punti di ricarica pubblici.
La mobilità sostenibile passa ovviamente chiaramente da una rete infrastrutturale quanto più solida e diversificata.
Non sono semplicemente le auto che devono ricaricarsi la batteria, ma possono essere anche mezzi di trasporto merci, come furgoni o camion.
Chiaramente la batteria di un camion elettrico è decisamente più importante rispetto a quella di un auto.
Amazon sta attualmente spingendo molto sull’elettrificazione all’interno del comparto del trasporto a medio raggio.
Per questo motivo ha realizzato uno strumento davvero interessante, tecnologicamente avanzato e alla portata di tutti.
Si chiama CHALET (ovvero Charging Location for Electric Trucks) ed in pratica identifica i luoghi prioritari per le infrastrutture di ricarica in tutta Europa.
Scendendo ancora più nel concreto, questo strumento permette di aiutare sia i Governi, ma anche l’industria privata nel determinare dove potrebbero essere realizzati di punti di ricarica elettrici per i veicoli pesanti.
Si tratta questo di uno dei più importanti e complessi temi da attualizzare all’interno della mobilità sostenibile.
In questo modo le organizzazioni private pubbliche, conoscendo tutti i dati e le norme e conoscenza di Amazon del trasporto merci, possono avere accortezza e certezza di realizzare luoghi di ricarica ideali per chi lavora con le merci.
Sono serviti appena 18 mesi per realizzare questo servizio.
Attualmente un’alleanza industriale indipendente sta già utilizzando questo sistema all’interno della propria flotta di camion elettrici.
I dati a disposizione, affermano che il trasporto su merci è decisamente impattante nella totalità dei gas serra dell’Unione Europea.
Sviluppare sistemi come quello realizzato da Amazon, vuol dire dare una mano concreta e diretta alla mobilità sostenibile.