Roma. Vela di Calatrava
Roma, Tor Vergata. Vela di Calatrava (ronin_espada/Shutterstock.com)

La storia della Vela di Calatrava. Un’opera incompiuta di enormi dimensioni si staglia imponente nella periferia romana, a Tor Vergata.

Roma, Tor Vergata. Il famoso architetto spagnolo Santiago Calatrava progetta, in vista dei mondiali di nuoto del 2009, la “Città dello Sport” conosciuta da tutti come la “Vela di Calatrava”. Un’enorme opera incompiuta che deve il suo nome alla vela a forma di pinna di squalo, ben visibile anche da lontano.

La Vela di Calatrava: il progetto

La Città dello Sport doveva contenere al suo interno due identici palazzetti a forma di ventaglio destinati, uno al basket e alla pallavolo (Palasport) e l’altro al nuoto (Palanuoto).

La copertura d’acciaio, ben visibile anche da lunghe distanze, è rivestita con pannelli opachi e semitrasparenti. Questi, a progetto compiuto, ne avrebbero permesso una buona illuminazione interna ed evitato fenomeni di abbagliamento. Intorno a questi due edifici principali si sarebbero dovuti realizzare altri impianti sportivi, piscine coperte e scoperte oltre a punti di ristoro, laboratori e magazzini.

I lavori iniziarono nel 2005 ma, a causa del loro protrarsi e dei costi sempre più esosi, furono interrotti nel 2009. Già nel 2008, però, proprio per i ritardi nell’edificazione, si decise che i Mondiali si sarebbero tenuti nelle strutture già esistenti del Foro Italico che andavano solo restaurate.

La Vela di Calatrava oggi

Ad oggi, rispetto al progetto iniziale, è stato edificato solo il 40% della struttura. Si tratta di un’enorme opera incompiuta di cui rimane lo scheletro di un cantiere chiuso nel 2010. Fino al 2014 numerosi sono stati i tentativi di recupero – cambiandone la destinazione d’uso – e grande la quantità di denaro spesa per mantenerlo in vita. Attualmente i suoi 203 archi e gli incastri metallici sono abbandonati, limitandosi, a volte, a fare da sfondo a set cinematografici.