
Alle pendici di Monte Mario un complesso sportivo che ci narra, con la sua peculiare architettura, la storia moderna italiana: il Foro Italico e il suo Stadio dei Marmi.
Roma. Foro Italico. L’architetto e professore Enrico Del Debbio lo realizzò tra il 1927 e il 1933 e ne concluse la costruzione tra il 1956 e il 1968. Sorge alle pendici di Monte Mario, altura nell’area nord-ovest di Roma, sulla riva destra del Tevere. Il complesso doveva rappresentare alcuni punti focali del pensiero fascista tra cui l’attenzione all’educazione del corpo e l’importanza dello sport.
Conosciuto inizialmente come Foro Mussolini comprende al suo interno vari complessi sportivi. I primi edifici a essere inaugurati nel ’32 furono Palazzo H – ai tempi sede dell’Accademia fascista maschile di educazione fisica –, il Monolite – gigantesco obelisco, alto più di 17 m, realizzato in marmo di Carrara e dedicato a Mussolini –, lo Stadio dei Cipressi – dal 1960 conosciuto come Stadio Olimpico – e lo Stadio dei Marmi.
Vale la pena soffermarsi sulle peculiarità di quest’ultima opera nata anch’essa per gli allenamenti degli allievi dell’Accademia. Doveva ospitare esclusivamente manifestazioni ginniche (non il calcio, per il quale era stato costruito lo Stadio Olimpico). Del Debbio, nel veicolare i messaggi propri dell’epoca, decise di trarre ispirazione dalla Roma e dalla Grecia antiche.
Per le gradinate venne utilizzato esclusivamente marmo bianco di Carrara e al di sopra, a modi corona, furono poste 60 statue, raffiguranti diverse attività sportive, offerte dalla province italiane, il cui nome si trova alla base di ciascuna scultura. La statua dell’Arciere, ad esempio, opera di Bernardo Morescalschi, fu donata da Ravenna. Parma, invece, donò il Giuocatore di tennis di Libero Andreotti e Antonio Berti. Roma offrì l’Ercole e Palermo il Lanciatore di disco.

Non solo le 60 in marmo, ma altre 4, questa volta in bronzo, ad opera dell’artista Aroldo Bellini. Raffigurano due atleti impegnati nella lotta libera, due nella lotta greco-romana, un atleta con il giavellotto e un arciere.
Un frammento di storia moderna ma non solo. Un maestoso e imponente viaggio nella storia dell’architettura italiana con un salto indietro nel tempo di 2000 anni.
Per info generali sul Foro Italico: it.wikipedia.org/wiki/Foro_Italico