
Una buona pratica che migliora il pianeta e aiuta l’economia
“Le attività turistiche sono sostenibili quando si sviluppano in modo tale da mantenersi vitali in un’area turistica per un tempo illimitato, non alterano l’ambiente (naturale, sociale ed artistico) e non ostacolano o inibiscono lo sviluppo di altre attività sociali ed economiche”. È con questa definizione, che l’Organizzazione mondiale del turismo (OMT) pose per la prima volta nel 1988, le basi per la nascita del “turismo sostenibile”.
Ma è da quando la stessa OMT ha dichiarato il 2017 l’anno del turismo sostenibile che i viaggiatori e gli operatori del settore hanno cominciato ad acquistare consapevolezza circa l’importanza di questo trend.
Nello specifico, il turismo sostenibile tiene conto dell’impatto ambientale, economico e sociale, guardando sia alle esigenze dei clienti che a quelle delle comunità ospitanti e del territorio. Abbracciando questa “filosofia”, il viaggio di relax si trasforma in una vacanza responsabile ed eco-sostenibile, seguendo dei semplici accorgimenti, come: l’attenzione ai mezzi con cui ci si sposta, a cosa si mangia, a dove si dorme, alle strutture in cui si alloggia e alle attività che si svolgono.
Il turismo sostenibile sta prendendo abbastanza piede anche in Italia, dove si tiene conto soprattutto della tutela e della valorizzazione del patrimonio culturale – di cui la nostra nazione è ricca – e della cura del territorio. Sono molte le buone pratiche per un turismo “green” adottate in Italia, come gli alberghi diffusi – ossia quelle strutture ricettive che non consumano suolo con nuove costruzioni, ma permettono di alloggiare in edifici ristrutturati, magari nei borghi – le riconversioni di edifici nati con una destinazione totalmente diversa, la valorizzazione dei prodotti a chilometro zero o la mobilità “eco-friendly”.
Una mappa del turismo sostenibile in Italia, viene offerta dall’Associazione italiana turismo responsabile (http://www.aitr.org/), che riporta tutti i luoghi di interesse turistico riconducibili ai propri soci, ossia tutti quei comuni associati alla rete dei “Borghi autentici d’Italia”, alle oasi naturalistiche gestite dal WWF, agli alberghi e campeggi che hanno ottenuto la certificazione ambientale da Legambiente e ai bio-agriturismi certificati dall’Istituto per la certificazione etica ed ambientale (ICEA).