Tisana di guaranà

La tisana di guaranà ha tante proprietà e può essere inserita nella dieta come integratore: benefici e controindicazioni.

La tisana di guaranà, molto consumata in Sud America, sta pian piano prendendo piede anche nel nostro Paese. Non a caso, negli ultimi anni, tutti i bar offrono bevande che contengono questo ingrediente. E’ bene, però, fare attenzione agli ingredienti: i preparati a base di guaranà, infatti, contengono spesso zuccheri e sostanze che, a lungo andare, risultano dannosi per l’organismo. Quando volete andare sul sicuro, quindi, optate per una buona tisana di guaranà. I semi di questa pianta sono ricchi di caffeina, per cui nella maggior parte dei casi viene utilizzata per preparare prodotti stimolanti.

Nonostante abbia proprietà antidiarroiche e dimagranti, il guaranà non è molto utilizzato in fitoterapia. Per quanto riguarda le tisane è spesso abbinata ad un’altra pianta: il mate. Questa combinazione, in casi di sovrappeso e obesità, consente di ridurre il peso corporeo. Ovviamente, così come tutti gli altri rimedi naturali, gli integratori devono essere sempre associati ad una dieta ipocalorica ed equilibrata e ad una costante attività fisica. Il guaranà contiene: amido, caffeina, tannini, saponine e tracce di teobromina.

Tisana di guaranà

Proprietà eccitanti, dimagranti, cardiotoniche, digestive, diuretiche, antiossidanti e afrodisiache: grazie a tutto ciò, questa pianta viene anche definita “elisir di lunga vita“.

Tisana di guaranà: controindicazioni

Tanti benefici, impossibile negarlo, ma bisogna sempre fare attenzione ad alcune possibili controindicazioni. La tisana di guaranà, così come tutte le bevande che contengono questa pianta, deve essere consumata solo ed esclusivamente a stomaco pieno. Così facendo, infatti, si evitano irritazioni della mucosa gastrointestinale, che potrebbero comportare nausea, dolori di stomaco e diarrea. Inoltre, essendo eccitante, potrebbe provocare ansia, irrequietezza, irascibilità e insonnia.

Infine, il suo consumo è sempre sconsigliato durante la gravidanza o l’allattamento, in casi di allergia o intolleranza alla caffeina, per soggetti affetti da ipertiroidismo o distonia e in contemporanea ad una terapia farmacologica.