
Rotterdam. Dalla mente dei giovani della Recycled Island Foundation nasce un parco ecologico costituito da rifiuti. Il progetto, all’insegna della sensibilizzazione e del riciclo, è formato da otto isole. Sono stati usati detriti presi dal fiume Nieuwe Maas grazie all’uso di speciali trappole
Immaginate di organizzare un’uscita e riunirvi con i vostri conoscenti in un parco eco-friendly completamente fatto di rifiuti riutilizzati. Con un nuovo progetto olandese questo scenario non è affatto improbabile. Pulire fiumi non è mai stato così creativo.
Gli ideatori
La Recycle Island Foundation (RIF) è una giovane associazione che si prefigge l’obiettivo di raccogliere i rifiuti accumulati nei fiumi olandesi. Nel 2019 essa ha lanciato il progetto Clean Rivers (in collaborazione con 25 partners) consistente nel recupero, per mezzo di trappole, dei detriti che avrebbero funto da materia prima per una creazione di riciclo originale e socialmente utile.
Il parco
Quella creazione oggi esiste, seppur ancora in stato embrionale: è Il Recycle Park, un parco galleggiante di 140 metri quadrati affacciato sul fiume Nieuwe Maas, nato dal vizio umano di inquinare. L’area si trova a Tillemakade 99, a Rotterdam, ed è figlia della solerzia dei giovani olandesi. E’ composta da piattaforme esagonali ricavate dalla plastica, con tanto di posti a sedere. Sulle loro superfici vi cresce, sia sopra che sotto, la vegetazione (dunque anche sott’acqua) in modo da favorire la flora cittadina e creare un delizioso punto di ritrovo e ristoro, oltre che aiutare la microfauna locale (pesci, rane, girini) presentando un ambiente meno ostile. L’attività di raccolta dei rifiuti e riciclo è stata attuata da studenti provenienti da diverse università olandesi, tra cui l’Università di Rotterdam e l‘Università di Wageningen.

La scelta del fiume
La scelta del fiume non è stata casuale: Secondo un rapporto del Ministero olandese delle Infrastrutture e dell’Ambiente, oltre 1000 metri cubi di rifiuti di plastica vi sono gettati ogni anno, con prodotti originati da discariche, campi agricoli, fogne e navigazione interna: si tratta dunque di una zona altamente inquinata, che avrebbe permesso a speciali trappole di fruttare la corrente del corso d’acqua per catturare efficacemente i vari detriti.
Il progetto, attualmente in sviluppo, permette sia di ripulire il fiume sia di creare un habitat ecologico, sociale e ricreativo; “Quando recuperiamo la plastica direttamente nelle nostre città e nei porti, arrestiamo la progressiva crescita del brodo di plastica nei nostri mari e oceani. Il processo di upcycling messo in atto rappresenta un importante passo verso un fiume libero da sostanze inquinanti” spiega Ramon Knoester, iniziatore della fondazione. Lo speranzoso cambio di mentalità, di cui Clean Rivers e RIF si fanno carico, è oggetto di riflessione e speranza.