
Quali sono le proprietà della ratania? Scopriamole tutte, insieme agli usi e alle controindicazioni da tenere bene a mente.
Appartenente alla famiglia delle Caesalpinaceae, la ratania, il cui nome scientifico è Krameria triandra, è una pianta originaria delle Ande peruviane e boliviane. Come rimedio naturale vengono utilizzate le radici, ma deve essere prescritto dal medico e utilizzato per periodi non troppo lunghi. Con proprietà antinfiammatoria, astringente, antidiarroico, antiossidante, antiemorragiche e antimicrobiche, è usata soprattutto per dare tonicità alla pelle, come emostatico, per la pulizia dei denti, nelle stomatiti e nelle gengiviti.
La ratania, inoltre, è indicata per irrigazioni vaginali volte a contrastare vaginiti di varia natura, come coadiuvante nella cura delle emorroidi, per combattere i disturbi gastrici e l’eccessiva perdita di sangue. Secondo uno studio italiano del 2021, l’estratto di radice della pianta è efficace contro lo Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA). La sua attività antibatterica contrasta la crescita dei ceppi, induce la morte batterica e inibisce e sradica la formazione del biofilm.

Ratania: usi e controindicazioni
Come rimedio naturale, la ratania si trova in commercio sotto forma di tintura madre. La posologia consigliata è 5/10 gocce in un bicchiere d’acqua per due o tre volte al giorno, ma fate sempre e solo riferimento alla dose indicata dal medico. Nel settore cosmetico, invece, la pianta è l’ingrediente principale di prodotti per pelli grasse, asfittiche o che presentano punti neri.
Per quanto riguarda le controindicazioni, la ratania risulta ben tollerata. In ogni modo, è sconsigliata in caso di ipersensibilità accertata verso uno o più componenti e ai pazienti che assumono terapie per il ferro. E’ bene sottolineare che, ad oggi, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare non ha ancora certificato l’efficacia degli integratori alimentari a base di ratania.