
Il celebre Bansky vende all’asta la sua “Mediterranean Sea View”
Bansky, l’icona mondiale della street art, il grande artista misterioso totalmente contro il mercato dell’arte, ha deciso di vendere all’asta una sua opera e donare il ricavato in beneficenza. Secondo il writer inglese infatti, l’arte deve essere accessibile a tutti e, proprio per questo motivo, la fruizione avviene su strade, ponti, metropolitane e mura di città in tutto il mondo. In questo modo il tessuto urbano si trasforma in luogo di riflessione artistica.
Proprio perché sempre attento alle tematiche sociali, martedì 28 luglio 2020, il suo trittico ispirato alla crisi migratoria che interessa l’Europa da ormai un decennio è stato venduto all’asta presso Sotheby’s a Londra per 2,4 milioni di euro. Il ricavato è stato devoluto all’ospedale pediatrico Betlehem Arab Society for Rehabilitation di Betlemme, in Cisgiordania, per la costruzione di un’unità per curare l’ictus e acquistare attrezzature per riabilitazione dei bambini.
I tre quadri dipinti ad olio nel 2017, usando dunque come supporto la tela e non, come al suo solito, il muro, compongono il “Mediterranean Sea View” e rappresentano il paesaggio marino alla maniera di Turner. Ma a far da protagonista sono i giubbotti arancioni di salvataggio e i salvagenti disseminati tra le onde e a riva. Il messaggio politico è subito decifrato. C’è un’ allusione alle tante vite perse nel Mediterraneo da migliaia di clandestini che non sono riusciti a raggiungere il Vecchio Continente: i nuovi morti della nostra società.
Come sappiamo, nelle opere di Bansky c’è sempre una critica e una presa di posizione nei confronti della società occidentale attraverso una genialità e una creatività che non conoscono limiti. Il linguaggio pop, molto vicino a quello pubblicitario, è comprensibile a tutti. Attraverso il paradosso e una forte connotazione satirica, sensibilizza il fruitore sul capitalismo, sul consumismo, sulla guerra, sulla manipolazione mediatica, sulla politica, sul razzismo e l’omofobia, sull’inquinamento e la povertà.
L’arte torna ad essere portatrice di valori, sostiene cause ma soprattutto porta a riflettere sulla nostra moderna civiltà.