
Quali sono le proprietà dell’ortica bianca? Scopriamole tutte, insieme agli usi e ad eventuali controindicazioni da tenere bene a mente.
Appartenente alla famiglia delle Labiate, l’ortica bianca è conosciuta anche come ortica morta o lamo bianco. A differenza della ‘sorella’ orticante, questa specie è del tutto innocua. Conosciuta fin dalla notte dei tempi, il suo impiego è sempre stato duplice: alimentare e terapeutico. Composta da eterosidi flavonici, glucosidi, istamina, mucillaggini, olio essenziale, sali di potassio, saponine, vitamina C, tannini e tiramina, l’ortica bianca vanta diverse proprietà: antinfiammatorio, astringente, depurativo, emostatico, espettorante, risolvente e vulnerario.
Pertanto, questo rimedio naturale è consigliato in tutte le affezioni dell’apparato respiratorio e della prostata, in casi di diarrea e dissenteria, catarro bronchiale e nasale, emorroidi, eruzioni cutanee, febbre, ferite e infiammazioni della mucosa della bocca, della gola e della pelle in generale.
Inoltre, è particolarmente efficace per combattere emorragie uterine e della vescica, stati influenzali, escoriazioni, mestruazioni dolorose e irregolari, tagli e ulcere dell’epidermide e vene varicose. capelli. E’ perfetta, infatti, come tonico per la chioma grassa e per la cute pruriginosa. Non solo, è ottima anche in cucina, per realizzare ottime minestre e insalate.

Ortica bianca: usi e controindicazioni
In commercio si trova in vendita sotto forma di estratto secco, tintura madre, compresse e succo fresco. Quest’ultimo ha un sapore piuttosto acido e asprigno, motivo per cui è consigliato berlo con l’aggiunta del miele. Lo stesso gusto lo si può avvertire con l’infuso di foglie o il decotto, per cui il nettare di api può fare la differenza anche in questo caso. E’ diverso, invece, se necessitate dell’infuso o del decotto per fare lavaggi o impacchi: potete tranquillamente utilizzarlo al naturale.
Qualcuno utilizza l’ortica bianca anche per preparare un ottimo vino medicinale. Non dovete fare altro che mettere a macerare 20 grammi di pianta essiccata in un litro di vino bianco secco. Lasciate riposare per dieci giorni, poi filtrate e trasferite il tutto in una bottiglia scura. Conservate in un luogo buio, fresco e asciutto. Bevete un bicchierino all’occorrenza, lontano dai pasti.
Per quel che riguarda le controindicazioni, questo rimedio naturale è sconsigliato alle persone che hanno una allergia/sensibilità nei confronti di uno o più componenti. Inoltre, anche quanti soffrono di ritenzione di liquidi causata da una compromessa funzionalità renale e/o cardiaca dovrebbero tenersene alla larga, così come le donne in gravidanza e allattamento.