inquinamento

Ogni italiano spende in media 1535 euro a causa dell’inquinamento dell’aria. Questi i risultati delle ricerche condotte dall’European Public Health Alliance (EPHA) basandosi su determinati parametri. L’Italia è in coda alla classifica europea, un pessimo segnale

L’European Public Health Alliance (EPHA), organizzazione no profit attiva nel campo della salute pubblica da anni, ha condotto delle ricerche nel tentativo di quantificare il livello monetario comportato da fenomeni quali la morte prematura, le cure mediche, i costi sanitari e le giornate di lavoro perse legate all’inquinamento dell’aria, in special modo ai tre principali inquinanti che respiriamo: particolato (PM), ozono (O3) e biossido di azoto (NO2).

Risultati

Sono state prese in esame 432 aree metropolitane europee. Ne è emerso che il particolato determina la maggioranza dei costi, circa l’82,5% (l’NO2 il 15% mentre l’O3 il 2,5%). Chiaramente si parla di una media, perché il rapporto varia di città in città. Dopo la raccolta dei dati è stata creata una classifica, da cui è emerso quanto l’Italia sia all’ultimo posto nel continente: in breve, il nostro è il paese europeo dove più si spende a causa degli effetti collaterali dell’inquinamento. Nello specifico, Milano vince il poco lusinghiero record di 2800 euro spesi per ogni italiano. A seguitarla abbiamo Padova, Venezia e Brescia (2100/2400 euro) e poco più in basso Torino, Parma, Verona, Bergamo, Cremona e Pavia.

Contromisure

Numeri preoccupanti. Ma basti pensare che anche piccole variazioni delle nostre abitudini possono cambiare le cose: lo stesso studio dichiara infatti che un aumento dell’1% del tempo medio di percorrenza per andare al lavoro aumenti i costi legati al PM10 dello 0,29% e quelli concernenti l’NO2 dello 0,54%.