Arte tessile
Kalgoorlie,,Western,Australia,-,Nov,2,,2014:,Jacaranda,Trees,In

La mostra “Back to nature“, conclusasi il 13 dicembre, ha colorato gli alberi secolari di Villa Borghese.

La Pandemia ha messo a dura prova la vita economica e sociale dell’Italia e del mondo intero. Alla ricerca dell’equilibrio fisico, mentale ed emotivo, una grande risorsa può venire dal contatto rigenerativo con la natura. Ecco perché Villa Borghese a Roma si è trasformata in una galleria a cielo aperto dal 15 settembre 2020 al 13 dicembre 2020.

Studi scientifici dimostrano che la natura ha effetti benefici sul benessere psico-fisico dell’uomo. Il verde consente di recuperare energie riducendo emozioni negative.

Gli italiani, che anche in tempo di covid hanno cercato risposte briose hanno dato l’esempio. A Roma si è voluto puntare sui parchi con una mostra d’arte all’aperto, unica ed esclusiva, anche a causa dell’attuale chiusura dei musei.

Il progetto “Back to nature” è stato curato dallo storico dell’arte e critico Costantino D’Orazio.

Si è trattato di una mostra diffusa per riflettere sulla necessità di trovare nuovi equilibri tra uomo/spazi urbani e natura. Tra gli artisti e le installazioni presenti, ha avuto un importante posto d’onore l’arte dello yarn bombing.

Lo yarn bombing è un movimento di street art che, attraverso l’utilizzo del filo colorato e l’uncinetto o la maglia, vuole regalare una visione alternativa degli spazi urbani, spesso privi di colori e poveri di prospettiva. Questi interventi sono stati realizzati dall’ Accademia di Aracne, associazione fondata circa un anno fa da Shirley Rowlands ad Ortona, in Abruzzo.

L’intervento nel Parco dei Daini di Villa Borghese ha richiesto due mesi di lavoro per 25 tricoteuse dell’Accademia di Aracne.

La serie di opere realizzate intende esaltare le forme plastiche degli alberi secolari della villa inducendo lo sguardo dei visitatori a soffermarsi nella contemplazione e a prendere coscienza della bellezza e dell’importanza della natura che viene evidenziata e definita dai colori sgargianti dell’installazione artistica.

La mostra ha messo in relazione opere e natura, stimolando una lettura innovativa tra essere umano e ambiente, per riflettere sul futuro e sulla necessità di costruire un nuovo rapporto con la natura, in questo delicato periodo di cambiamenti climatici e nell’attuale emergenza sanitaria.

Tra queste installazioni erano presenti anche le opere appositamente progettate o reinventate, per l’occasione, da artisti di rilievo internazionale quali Mario Merz, Mimmo Paladino, Nico Vascellari, Grazia Toderi, Davide Rivalta, Edoardo Tresoldi, Benedetto Pietromarchi, Andreco creando un connubio tra antico e contemporaneo.