
Si chiama Airqo, ed è il progetto della Makerere University e supportato da Google che si prefigge l’obiettivo di migliorare la qualità dell’aria in Uganda ed altri paesi africani. Grazie all’IA è possibile infatti raccogliere dati fondamentali per placare il problema dell’emissione di Co2
Prende vita un nuovo progetto che sfrutta l’intelligenza artificiale (AI) e la sua capacità d’analisi per migliorare la qualità dell’aria di Uganda e altri paesi africani. Secondo dati dell’OECD Development Centre del 2016, nel continente si contano 712mila decessi l’anno per cause strettamente legate all’inquinamento. Ad esacerbare la cosa, risulta nullo un eventuale monitoraggio delle sostanze presenti nell’aria a causa delle difficoltà economiche dei paesi a basso reddito.
Le teste del progetto
Per cicatrizzare il problema la Makerere University, una delle università africane più antiche e prestigiose, ha sviluppato strumenti di monitoraggio a basso costo che forniscono informazioni, in tempo reale, in merito a quantità, origine ed entità dell’inquinamento nell’area urbana di Kampala, sulle sponde del lago Vittoria. Il progetto prende il nome di “Airqo” ed è stato avviato tra il 2015 e il 2016 dall’ingegner Bainomugisha e il suo team di ricercatori informatici. Nel giro di poco tempo si è passati da rudimentali prototipi costruiti con materiali di scarto ad una più affinata, ma pur sempre entro costi sorprendentemente bassi, tecnologia.
Sensori e dati
Questi sensori hanno l’aspetto di semplici e piccole scatole che possono essere collocate comodamente in luoghi strategici della città, ad esempio vicino le scuole per salvaguardare gli studenti oppure su veicoli quali i Boda-boda e i moto-taxi, che garantiscono una mobilità tale da raggiungere anche aree altrimenti difficilmente analizzabili. Si contano circa due milioni di registrazioni annuali relative alle emissioni della capitale; una mole importante che richiede ad AirQo un grande dataset, uno dei più massicci del settore. Il tutto viene restituito (e può essere visualizzato) sull’app scaricabile per Android e iOS che presenta il nome omonimo del progetto.

Il supporto di Google
AirQo è stato scelto da Google come uno dei venti progetti più promettenti (su oltre 2500 in tutto il mondo) riguardo l’uso di IA per il Google artificial intelligence impact challenge 2019 ed il team di Bainomugisha ha ricevuto 1,3 milioni di dollari di fondi per continuare le ricerche.
Quello dell’IA è un mondo ormai multisettoriale che può davvero fungere da strumento salvifico per noi e l’ambiente. Questo è solo uno dei tanti passi che ogni giorno si compiono in questo ambito. E si spera ne arriveranno altri, sempre con un minimo comune denominatore improntato alla responsabilità e alla effettiva utilità della collettività.