Roma, quartiere San Lorenzo. La facciata del Pastificio Cerere
Roma, quartiere San Lorenzo. La facciata del Pastificio Cerere

Nel cuore del quartiere di San Lorenzo, l’ex Pastificio Cerere. Un importante esempio di archeologia industriale che rivive grazie agli artisti che lo trasformarono nella loro casa e nei loro ateliers

Sono tre le ex fabbriche del quartiere San Lorenzo di Roma divenute altro rispetto a ciò per cui erano nate. Il pastificio Cerere, le vetrerie Sciarra e il birrificio Wuhrer. Il Pastificio Cerere, nome per l’appunto dedicato alla dea delle messi, sorge nel 1905 tra la via Tiburtina Antica e via degli Ausoni. Continuò a produrre pasta e farina per la Capitale fino alla sua dismessa, negli anni Sessanta. Ad oggi è sicuramente il più importante esempio di archeologia industriale del quartiere San Lorenzo. 

Roma, quartiere San Lorenzo. Il Pastificio Cerere

La storia della riconversione comincia già agli albori degli anni Settanta. Gli spazi dell’edificio vengono affittati ad artisti che lo trasformano in un luogo in cui vivere e lavorare. Smontano macchine, tirano su le pareti di cui hanno bisogno, pensano ad allacciare la luce e il gas. Le uniche zone a non essere toccate e modificate sono quelle comuni. E così questa fabbrica abbandonata divenne la casa del “Gruppo di San Lorenzo”, sei artisti che trasformarono gli spazi in ateliers.

Ma è nei primi anni Ottanta che, grazie alla mostra Ateliers (curata da Achille Bonito Oliva), il Pastificio si fa notare. Per la prima volta, infatti, apre le sue porte al pubblico. Da questo momento, ogni anno di più, diviene un punto di riferimento culturale della Capitale frequentato da artisti, critici, esponenti dello spettacolo e tanti altri. Nel 2002, si decide di dotare il Pastificio di uno spazio, sempre aperto al pubblico, destinato all’arte contemporanea

È grazie alla Fondazione Pastificio Cerere, nata nel 2005, che oggi è possibile seguire numerosi corsi di arte, pittura, fotografia e visitare l’installazione permanente per avvicinarsi sempre più all’arte contemporanea, in special modo alla sua sfera romana.