
NemO’s: lo street artist italiano tra i più comunicativi sul piano internazionale.
NemO’s non ama definirsi un’artista… in effetti il suo nome in latino significa Nessuno.
Secondo lui, tale definizione creerebbe una sorta di demarcazione e divario col pubblico. Per questo preferisce autografare i suoi pezzi con la firma: Nessuno. Ma non è finita qui. Al suo nome aggiunge la S finale, per cui da “Nessuno” si passa a “Di nessuno” così da completare il suo geniale e acuto modo di definirsi.
Alla base di questo nome d’arte vi è anche l’idea che, in questo modo, chiunque possa essere l’esecutore materiale dell’opera.
NemO’s medita sulla condizione umana e sulle sue contraddizioni sociali. Come lui stesso spiega “La specie umana è un parassita, un’epidemia per se stessa, per le altre specie viventi e per la terra che abita.”
Questa concezione si rispecchia nei suoi umanoidi mollicci, deformi e flaccidi. L’uomo che rappresenta è grottesco, imbruttito, dolorante e rende ben visibile lo stato d’animo e l’inquietudine che lo perseguita.
Questi personaggi sono anche la rappresentazione dell’artista, una sorta di autoritratto perché descrivono la sua visione della società e suoi stati d’animo. La pelle raggrinzita, gli occhi sofferenti e segnati, lo sguardo assente di questi ominidi, sono lo specchio della tristezza e del malessere dell’uomo moderno attraverso il quale anche lo spettatore può riflettersi.
L’uomo non è altro che il riflesso dei (suoi) danni prodotti sull’ambiente. E’ l’artefice dei disastri che colpiscono la natura, produce morte e diventa per sé stesso morte.
Il tratto del suo disegno è essenziale e stilizzato. Tutti gli elementi superflui o che possono distrarre lo spettatore vengono eliminati, così come anche i colori sono ridotti al minimo.
NemO’s non ama particolarmente la bomboletta, perché poco tattile, prediligendo invece l’uso di pennelli e vernici. Si dedica alla sperimentazione di nuove tecniche e alla loro combinazione. In questo modo è giunto all’utilizzo della carta riciclata realizzando opere davvero particolari. Applicando, infatti, la carta sul disegno, col passare del tempo, essa si deteriora e quindi anche i suoi umanoidi perdono la pelle e diventano scheletri. Il disagio dell’essere umano è riflesso proprio nella carta logora di questi uomini dal corpo scarnificato.
Il suo intento è che le persone si soffermino sulle sue opere per riflettere su sé stesse, sui danni all’ambiente, sulla condizione sociale e sul mondo che ci circonda.
Esemplificativo, tra i tanti lavori dell’artista, un bellissimo murales dal titolo “Edifeci”.
Realizzato a Milano, nel 2010, in difesa del verde e dell’ambiente. Rappresenta il suo solito umanoide deforme che mangia alberi per produrre cemento. L’uomo non si cura del disboscamento e non pensa al rischio che può comportare, nella sua esistenza, la rinuncia al verde per una costruzione, invece, massiccia e selvaggia di edifici.
NemO’s guarda con occhi critici il mondo e realizza murales densi di significato.
I suoi personaggi “disumani” sono fortemente comunicativi di una decadenza dell’essere umano, delle contraddizioni della società, della sua vacuità, dell’assenza di contenuti interiori, di un mondo globalizzato e appiattito. Dona gratuitamente la sua visione del mondo. Attraverso il suo disegno esprime e condivide le sue idee, comunica e trasmette il suo pensiero per scuotere e ridestare le dormienti coscienze.