
In un angolo del parco di Villa Torlonia si cela un luogo fiabesco. È la Casina delle Civette, un edificio la cui peculiarità è data dalla presenza di numerosissime vetrate e che ha attraversato svariate peripezie.
In un angolo di Villa Torlonia, a Roma, si nasconde un luogo incantato e fiabesco. Siamo nella Casina delle Civette, una delle perle della Capitale. Oggi il complesso architettonico è costituito da due edifici, il villino e la dipendenza, collegati fra loro da una galleria in legno e da un passaggio sotterraneo.
L’attuale edificio si distingue da quello ideato nel 1840 da Giuseppe Jappelli che, inizialmente, si presentava come una costruzione rustica, quasi dal sapore alpestre. Proprio per questo motivo, sino al 1908, fu chiamata la “Capanna Svizzera”. È in questa data che il principe Giovanni Torlonia junior volle apportare delle trasformazioni per creare un “Villaggio Medievale”. Furono aggiunte torrette, vetrate, maioliche e loggette.
La denominazione Casina delle Civette la si deve proprio alla raffigurazione di questi volatili su alcune vetrate che saranno poi ripresi anche in varie decorazioni e nel mobilio interno.
Bisogna aspettare il 1917, con l’aggiunta delle strutture del fronte meridionale della Casina ad opera di Vincenzo Fasolo, perché venga creato un fantasioso apparato decorativo in stile Liberty.
Gli interni del villino sono particolarmente curati: decorazioni pittoriche, mosaici, ferri battuti, legni intarsiati. Sicuramente, però, la peculiarità è data dalla presenza delle vetrate – tutte installate tra il 1908 e il 1930 – che costituiscono la cifra stilistica della Casina.
Dal 1944, anno in cui fu semi-distrutta in seguito all’occupazione anglo-americana, l’edificio subì varie vicissitudini. Nel 1978 il Comune di Roma acquisì Villa Torlonia che, però, era in pessime condizioni. La situazione fu aggravata da un incedio e da un sesseguirsi di atti vandalici nel 1991.
Lo stato attuale lo si deve a una serie di restauri eseguiti dal 1992 al 1997 che hanno restituito alla città il luogo fiabesco immerso nel parco.