
In uno dei quartieri più signorili della Capitale, i Parioli, sorge la Casa del Girasole. Un’opera costruita da Luigi Moretti negli anni Quaranta, la cui protagonista è la luce.
Roma, quartiere Parioli. Una palazzina con il nome di un fiore si trova in viale Bruno Buozzi, 64: la Casa del Girasole. Costruita da Luigi Moretti tra il 1947 e il 1950, è nota ai più perché per diversi anni fu abitata da Roberto Rossellini, Ingrid Bergman e Totò.
Si tratta di una palazzina in cui gli alloggi sono due per piano; ad eccezione dell’ultimo che è un unico appartamento destinato al committente dell’opera: il conte Adolfo Fossataro.
Fu lo stesso architetto a conferirle il nome di “Girasole” per i panneggi delle pareti laterali che catturano i raggi del sole producendo, così, variazioni di luce.
Sempre per rendere più luminoso l’interno, Moretti creò una profonda spaccatura in mezzo al corpo principale. Questo avrebbe permesso alla luce di illuminare maggiormente i pianerottoli. Il vuoto così creatosi viene occupato dall’atrio d’ingresso che, nei giorni di pioggia, è coperto da una voltina con telaio di alluminio che scorre lungo telai di ferro collocati sul terrazzo del superattico.

L’edificio si sviluppa intorno a una corte interna e il basamento è in travertino di Tivoli. In alcuni punti appare come una roccia appena sbozzata, senza una forma architettonica. Da questo, su coppie di travi in cemento a vista, si sviluppano i due avancorpi paralleli dell’edificio rivestiti di tessere in pasta vitrea bianca. A questa facciata decorata si contrappone quella secondaria semplicemente intonacata.
Ma l’edificio regala anche un’altra chicca. L’architetto, per conferire temporalità all’opera, inserisce, nella superficie interna di una finestra, un pezzo scultoreo, raffigurante un polpaccio, come se questo edificio fosse un’opera antica.
