
Cos’è e a cosa serve il kuzu? Scopriamo le proprietà, gli usi e le controindicazioni della pianta selvatica del Giappone.
Pianta selvatica rampicante originaria del Giappone, il kuzu è chiamato anche kudzu e appartiene alla famiglia leguminosa delle Febacee. Ad oggi è ampiamente diffuso anche in America e in Europa, Italia compresa. E’ un vegetale che può vivere fino a 100 anni, molto resistente, con radici possono raggiungere fino a 100 metri di lunghezza. Presenta grandi fiori viola, con semi piatti e pelosi che si dividono quando raggiungono la maturazione. Come rimedio naturale vengono utilizzate specialmente le radici e, qualche volta, anche le foglie.
Ricche di amido, le radici del kuzu vengono utilizzate in patria fin dalla notte dei tempi, sia come alimento che soluzione medicamentosa. Non a caso, dalla medicina tradizionale cinese è considerata una delle 50 erbe fondamentali della fitoterapia. Viene impiegata per curare: malattie infettive, difficoltà delle vie respiratorie, ipertensione, emicrania, diarrea, psoriasi, sintomi allergici e dolori muscolari. Considerato un gastroprotettore naturale, è efficace per contrastare reflusso, colon e intestino irritabile, acidità, dolori e bruciori di stomaco e ulcere. Come se non bastasse, è consigliato anche a quanti hanno problemi di assuefazione da nicotina, alcool, droga e zuccheri visto che va a contrastare le crisi di astinenza.

Kuzu: gli usi e le controindicazioni
Il kuzu è una sorta di rimedio naturale universale perché combatte diverse problematiche contemporaneamente. Antidolorifica, antiossidante, miorilassante e antipiretica, crea sollievo, facilita la digestione perché sfiamma l’intestino ed è molto efficace contro lo stress. In commercio si trova in vendita in vari ‘formati’, perfino in cerotti, gomme da masticare e spray. La polvere delle radici può essere utilizzata anche in cucina, come addensante di salse, dolci e zuppe. Potete utilizzarla in sostituzione dell’amido di mais, nella misura di un cucchiaio di polvere sciolto in acqua per ogni tazza di contenuto liquido. In alternativa, usatela come bevanda. Sciogliete la polvere in una tazza di acqua e mescolate fino a ebollizione. A questo punto aggiungete il latte di soia e gustate. I fiori della pianta, invece, sono perfetti per creare ottimi infusi.
Sul versante delle controindicazioni, il kuzu non presenta particolari effetti collaterali da segnalare. In ogni modo, si consiglia di prestare attenzione alle donne in gravidanza e allattamento, ai bambini, alle persone cardiopatiche se non consigliate dal medico, a quante assumono la pillola anticoncezionale e ai diabetici che fanno l’insulina o prendono farmaci ipoglicemizzanti. Per qualsiasi dubbio chiedete il parere del dottore.