
A causa della pandemia sono aumentate le emissioni di gas serra e i voli fantasma, ovvero voli vuoti o semivuoti che causano un inquinamento inutile ma evitabile
I voli vuoti, in aumento soprattutto negli ultimi anni, sono la causa principale dell’inquinamento ambientale. I voli fantasma, secondo uno studio di Greenpeace, sono oltre centomila durante l’inverno con emissioni di CO2 che superano le due milioni di tonnellate. Non si può mai avere la certezza della quantità reale di emissioni di gas serra generate dai voli fantasma, quindi Greenpeace si è basato su alcune dichiarazioni di Lufthansa. La compagnia tedesca ha dichiarato di essere costretta a dare il via a 18 mila voli fantasma che emettono CO2 per circa 360 mila tonnellate. Questo valore è pari alle emissioni annuali di 240 mila auto a diesel e benzina.
Un regolamento europeo responsabile indiretto dell’inquinamento
I voli semivuoti e il calo dei passeggeri sono in preoccupante aumento ma questo comportamento è dovuto dall’emergenza sanitaria. Purtroppo anche se i passeggeri diminuiscono non si possono cancellare le tratte previste dalle compagnie. Gli aerei sono costretti a volare indipendentemente dal numero di occupanti: a volte viaggiano cinque, dieci, venti persone a fronte dei 200 posti disponibili. Perchè? Un regolamento dell’Unione Europea datato 1993 segue la filosofia del “use or lose it”. In pratica le compagnie aeree affittano degli slot agli aeroporti e se queste non effettuano il volo previsto quello slot lo si cede ad altre compagnie. Quindi pur di non perdere il “posto” Lufthansa, come Rayanair e altre, effettuano il viaggio anche se vuoto.
Questo regolamento è il CE 95/93 e nell’articolo 10 della sezione 5 è stabilita una soglia minima di voli. Ogni compagnia dovrebbe far decollare almeno l’80% dei voli in programma. Ma questa norma, complice dell’inquinamento, è appunto datata a 29 anni fa quando le esigenze e le richieste di viaggio erano completamente diverse da quelle attuali. Infatti, si è pensato bene nel 2020 di modificare questa soglia minima. Adesso ogni compagnia aerea deve far decollare almeno il 50% dei voli in programma, pena la perdita dello slot aeroportuale.
La soluzione per fermare l’inquinamento
Grazie a Greenpeace sta venendo alla luce il reale problema di questi voli fantasma e la loro inutilità. Infatti, la regola di seguire degli slot prestabiliti è pressoché antiquata e poco conforme al rispetto degli obiettivi europei di riduzione dei gas serra e agli Accordi di Parigi. Eliminare l’ingente inquinamento completamente insensato dei voli fantasma potrebbe essere un importante passo, ma è necessario che la Commissione europea veda la sospensione dell’use it or lose it come un punto di partenza e non di arrivo. Per combattere l’inquinamento causato dalle emissioni di CO2 dei voli vuoti servono soluzioni diverse, immediate e risolutive. Quindi limitare il più possibile i voli vuoti e a corto raggio, molto spesso superflui o facilmente sostituibili, e i più inquinanti.