Tiziano, Venere e Adone
Tiziano Vecellio (1488/90-1576), Venere e Adone 1533, olio su tela cm 186x207; Madrid Museo del Prado.

Alcune semplici regole del Mercato dell’Arte

Determinare il valore di un dipinto antico è mestiere di un conoscitore con anni di esperienza diretta sul mercato dell’arte ma avere qualche coordinata per orientarsi in un ambito così specifico e affascinante può essere utile.

Può infatti capitare di ereditare un quadro e di volerne sapere un po’ di più, oppure di voler intraprendere la strada del collezionismo di dipinti ma non sapere da dove cominciare.

Cosa intendiamo in questo articolo per dipinto antico? Di norma s’intende un’opera realizzata tra il Duecento e il Settecento, epoche durante le quali era usuale per un artista non apporre la propria firma sull’opera, rendendone oggi più arduo il riconoscimento della paternità.

L’individuazione dell’autore è il primo elemento ma anche il più difficile da determinare. Non sempre si arriva ad identificare una mano certa, ma ci si limita a circoscrivere l’ambito culturale, geografico e temporale. Per fare questo si cerca di verificare se l’opera è corredata da documentazione che ne attesti la provenienza, anche recente, o se esistano già perizie di esperti. Con questo materiale ci si rivolge normalmente ad uno storico dell’arte che può confermare la precedente attribuzione, se esiste, o proporne una nuova. 

Il nome dell’autore non è però il solo fattore ad influenzare il valore di un’opera. Non è il nome da solo a fare il prezzo, eccezion fatta per i sommi pittori, ma concorrono altri elementi altrettanto incisivi.   

La qualità della pittura è determinante forse più del nome dell’autore. Un artista non può mai essere uguale a sé stesso e sempre all’altezza della sua fama, questo in senso negativo ma anche positivo. Perciò è meglio imbattersi nel capolavoro di un minore o di un anonimo piuttosto che nell’opera mediocre di un grande Maestro. 

Un buono stato di conservazione è altrettanto importante. L’opera può aver subito danni nel corso dei secoli, come tagli della tela, caduta di colore, svelature, macchie di umidità ecc. Molto spesso restauri più recenti hanno coperto le ingiurie del tempo occultandole all’occhio inesperto e riuscendo a “truccare” la vera condizione dell’opera. 

Il soggetto spesso influisce sull’appetibilità di una tela. Si sono conservati tantissimi dipinti, anche se non di estrema qualità, proprio in virtù di questo principio. L’apprezzamento superficiale di un dipinto dipende da cosa rappresenta più che dalla sua qualità pittorica. Come tutti gli oggetti d’arte, anche i quadri, sono soggetti alle mode oggi come in passato. Vi sono stati periodi in cui erano richiestissime ad esempio le Nature Morte, i Paesaggi oppure i soggetti mitologici. In generale la rarità di un tema può costituire un appeal particolare per un dipinto. 

Anche le dimensioni, non troppo grandi né troppo piccole, concorrono a definire il valore dell’opera. I cosiddetti quadri da stanza restano una misura abbastanza ricercata ancora oggi.

Non da ultimo l’individuazione della provenienza antica ovvero chi ha commissionato l’opera o chi l’ha posseduta nell’arco dei secoli. La provenienza è attestata da timbri, sigle, numeri, sigilli in cera lacca apposti anche sul retro della tela o della tavola dipinta, tutti elementi che, se opportunamente studiati, possono aggiungere non trascurabile interesse all’opera e alla ricostruzione della sua storia e quindi alla definizione del suo valore.