Il respiro della natura

Presso la Galleria d’arte moderna Achille Forti, una mostra sviluppa una riflessione intorno al tema della Natura

Presso la Galleria d’Arte Moderna Achille Forti uno nuovo spazio, inedito e mai aperto al pubblico a Palazzo della Ragione e aperto ufficialmente in occasione di ArtVerona 2020, ospiterà esclusivamente opere dei principali esponenti del Contemporaneo.

Fra queste, la mostra Contemporaneo non stop. Il respiro della natura, in esposizione fino al 30 settembre 2021. 

L’allestimento è un’occasione per valorizzare opere di artisti di rilevanza internazionale, ma anche per rivelare l’architettura di una parte del palazzo che, appena sarà di nuovo possibile, tornerà fruibile al pubblico. La nuova sala, collocata al mezzanino di Palazzo della Ragione, all’interno del percorso espositivo della GAM, è stata restituita alla sua funzione originaria, dopo molti anni di utilizzo come deposito della collezione. L’ampia collezione del Contemporaneo della GAM trova così il suo spazio esclusivo, in cui poter essere sempre valorizzata e ammirata dal pubblico.

Nel primo appuntamento espositivo, ideato tenendo in considerazione l’emergenza in corso e la temporanea chiusura degli spazi dedicati alla cultura ,sono state infatti allestite solo le opere del comparto Contemporaneo della collezione civica della GAM.

La mostra “Il respiro della natura”  intende sviluppare una riflessione intorno al tema della Natura, soggetto da sempre indagato dagli artisti, ma che oggi assume un significato più rilevante. Fra i temi analizzati anche quello della sua fragilità, che ci ha reso più vulnerabili di fronte alla vana pretesa di puro dominio su di essa. Una riflessione che può contribuire a porci in una nuova prospettiva nei confronti di un rinnovamento e di una rinascita da tutti auspicata.

Un percorso, quindi, nelle forme naturali dell’arte che si specchiano e si confondono in quelle della natura: fuoco, aria, terra e acqua. Elementi primari irrompono nei linguaggi contemporanei attraverso l’uso di materiali poveri e della tecnologia digitale per cogliere il respiro dell’antica e sconfinata metafora della creazione, che si traduce nella grande enigmaticità dell’arte.

L’incipit della mostra è affidata all’opera di Vittorio Corsini Dai su fammi un sorriso, una sorta di “summa” dei variegati linguaggi del contemporaneo, nonché messaggio di speranza che può dare un semplice gesto come quello di un sorriso per ripartire a vivere dopo l’emergenza covid.