
Noto anche come ponte di ferro, il Ponte dell’industria collega il quartiere Ostiense al Portuense e porta con sé una triste vicenda storica.
Il Ponte dell’Industria
Il Ponte dell’Industria, noto a Roma anche come ponte di ferro, collega il quartiere Ostiense al Portuense. Costruito tra il 1862 e il 1863 congiungeva la linea ferroviaria di Civitavecchia alla Stazione centrale Termini.
Progettata dall’ingegnere Barthélémy, è un’opera costruita interamente in metallo. Presenta una lunghezza di circa 130 m e le sue travate poggiano su piloni tubolari di ghisa e acciaio riempiti di calcestruzzo.
Agli inizi del 1907 fu necessario, a causa dell’intensificazione del traffico ferroviario, un ampliamento del ponte. Per questo motivo fu studiato un progetto per la realizzazione di un secondo ponte affiancato al primo.
Il Ponte San Paolo
Il Ponte San Paolo è in muratura, presenta una lunghezza di 101 m, una larghezza di 12 m e ospita 6 binari per la circolazione su rotaie. Per la sua edificazione fu utilizzato materiale ricavato dalla demolizione di un tratto delle Mura Aureliane che ostacolavano il percorso. La sua costruzione terminò nel 1910.
Dal 1911, quindi, il ponte di Barthélémy divenne carrabile e pedonale mentre il nuovo ponte fu adibito esclusivamente alla circolazione ferroviaria.
L’Eccidio del Ponte dell’Industria
Il ponte di ferro, purtroppo, è noto anche per un triste vicenda: l’Eccidio del Ponte dell’Industria del 1944. Dieci donne sarebbero state fucilate qui dai soldati tedeschi perché sorprese con pane e farina a seguito di un assalto del Forno Tesei che riforniva le truppe di occupazione naziste.
Nel 1997, in ricordo di questa vicenda, è stata deposta, dall’amministrazione comunale, una targa commemorativa.