Roma, Lungotevere Prati. Chiesa del Sacro Cuore del Suffragio, detta anche “piccolo Duomo di Milano”
Roma, Lungotevere Prati. Chiesa del Sacro Cuore del Suffragio, detta anche “piccolo Duomo di Milano” (Shutterstock.com)

Sul Lungotevere Prati, incastonato tra i palazzi, si trova un piccolo gioiello neogotico. Si tratta della Chiesa del Sacro Cuore del Suffragio, conosciuta anche come “piccolo Duomo di Milano”.

Roma, Lungotevere Prati. Un piccolo gioiello neogotico fa capolino tra i palazzi. È la Chiesa del Sacro Cuore del Suffragio, conosciuta anche come “piccolo Duomo di Milano”. L’appellativo conferitole è facilmente comprensibile: la facciata esterna, ricca di guglie e pinnacoli, ricorda il Duomo del capoluogo lombardo. 

Fu costruita nel 1908 su progetto dell’ingegnere Giuseppe Gualandi che trasse ispirazione dallo stile gotico d’oltralpe. La chiesa fu completata e aperta al pubblico nel 1917. 

Lo stile architettonico è molto differente rispetto agli edifici che la circondano e, soprattutto, ai luoghi di culto della Capitale. La facciata a salienti, in cemento armato, rispecchia la tripartizione interna a tre navate. È costituita da un corpo centrale più alto coronato da una serie di edicole (presenti anche nei corpi laterali) tra due guglie. Nella parte inferiore si aprono tre portali inquadrati da colonnine di marmo rosso di Verona. In corrispondenza delle navate laterali si trovano due trifore mentre, per la centrale, una esafora sormontata da un rosone riccamente decorato. Diciannove sono le statue dei Santi (scelti personalmente da Papa Pio X) che adornano la facciata.

Lo stile neogotico lo si ritrova anche all’interno. Composto da tre navate, suddivise da pilastri, archi a crociera, archi a sesto acuto, preziose vetrate e rosoni merita sicuramente una visita. Caratteristico è anche il pavimento in marmo rosso veronese, bigio e nero con un motivo a spina di pesce all’interno di grandi riquadri.

Adiacente alla chiesa, inoltre, c’è un particolarissimo museo: il Museo delle Anime del Purgatorio. In questo luogo sono esposte testimonianze a prova dell’esistenza del Purgatorio. Si narra che nel 1897 un incendio colpì la cappella dedicata alla Vergine del Rosario (collocata fra l’attuale chiesa e la canonica). Durante l’incendio il sacerdote, Victor Jouët, e molti fedeli videro tra le fiamme un volto sofferente, rimasto poi impresso sulla parete. Padre Jouët, così, decise di girare l’Europa per raccogliere documenti che testimoniassero l’esistenza ultraterrena dei defunti e dei loro contatti con i congiunti viventi.