energia mare

Dal mare è possibile ricavare energia in molti modi diversi, sfruttando il moto delle onde, delle maree, il gradiente di temperatura ed altri parametri. Questo settore tecnologico, il cui primato è posseduto dalla Svezia, sta seguendo un notevole sviluppo, anche in Italia

Il mare è sotto i nostri occhi. Lo è sempre stato, data la sua vastità. E se vi dicessero che proprio da una così mastodontica realtà sia possibile ricavarne energia? È tutto vero: esistono infatti diversi modi (e conseguenti impianti) per far sì che mari e oceani diventino fonti color blu di elettricità, idrogeno od altro. A venire utilizzate sono ad esempio le loro maree, la forza delle onde, il gradiente di temperatura e diversi fenomeni che li caratterizzano. Questo nuovo settore tecnologico, il cui scettro è attualmente nelle mani della Svezia, sta seguendo un rapido sviluppo, anche in Italia.

Metodi per ricavare energia dal mare

Per rendere l’idea del vasto spettro di possibilità energetiche che il mare può offrire, qui di seguito sono elencati i metodi più importanti per ricavarne elettricità:

  • Energia mareomotrice: vengono sfruttate le maree, e dunque la forza gravitazione che la luna imprime sui nostri specchi d’acqua. Si utilizzano delle turbine idrauliche e impianti di grandi dimensioni, come dighe o bacini di accumulo. Così facendo, nella fase di alta marea il bacino si riempie del tutto, mentre nella bassa l’acqua viene rilasciata in modo controllato, il che eroga grandi quantità di energia grazie al movimento dei fluidi. Il problema? L’enorme impatto ambientale e i costi elevati.
  • Energia delle correnti: è un principio simile all’eolico, solo che al posto del vento di sono le correnti marine; delle pale ad asse orizzontale o verticale, immerse sott’acqua, ne catturano i movimenti e meccanicamente ricavano energia.
  • Energia del moto ondoso: la più sperimentata. Si sfrutta l’energia portata dalle onde, causate dalla forza del vento impressa sullo specchio d’acqua. Consente di adottare interventi a basso impatto ambientale ma, come per l’eolico, sussiste il problema dell’irregolarità energetica.
  • Energia a gradiente salino: sfrutta la diversa concentrazione salina in acque dolci e salate, che vengono divise per osmosi. È un sistema ecosostenibile al 100%
  • Energia dal gradiente termico: sfrutta la differenza di temperatura tra le acque superficiali e quelle profonde per ricavare energia. La produzione avviene attraverso un ciclo di vapore OTEC (Ocean Thermal Energy Conversion). Si utilizza il calore delle acque superficiali per far evaporare il liquido presente nell’impianto (ammoniaca o acqua), mentre quelle profondità, aspirate dal fondo, fungono da raffreddatori dei vapori prodotti, che ritornano allo stato liquido, chiudendo il cerchio.

Vantaggi

L’energia marina è ancora ad uno stato embrionale e il suo sviluppo, seppur centralizzante in certi laboratori, è piuttosto lento: “Se l’energia eolica ha una laurea, l’energia dalle onde è ancora in prima elementare” così Luis Vega, direttore della Hawaii National Marine Renewable Energy Centre, si esprime in merito al marino. Ma se la cosa dovesse prendere una piega diversa, in futuro, ci sarebbero diversi vantaggi: irregolarità a parte, è un sistema utilizzabile 24h su 24; ogni metro di costa in USA fornisce una media di 30 Kw, contro i 0,2 Kw del solare e i 3 dell’eolico al metro quadro; addirittura, all’anno si potrebbero produrre 1170 TWh, pari ad un terzo del fabbisogno degli States. Gli impianti marini poi, essendo immersi sott’acqua, riducono al minimo l’impatto visivo. Bisognerà fare attenzione a creare apparecchi che rispettino la fauna e la flora sottomarina.

Questo campo è, come detto, ancora ai suoi inizi, una tecnologia che indugia sulla linea di partenza. Il problema principale, attualmente, è quello di creare macchine che non richiedano troppa manutenzione e che resistano alle temperature sottomarine. Sarà questa una rinnovabile da ricordare, nel prossimo futuro? O un esperimento fallito? Solo il tempo potrà dirlo. Ma se il tutto dovesse decollare, ci troveremmo di fronte un sistema che, con le giuste correzioni, potrebbe portare una grande innovazione.