
Nel centro di Roma si trova l’unica isola fluviale della città: l’Isola Tiberina. Una storia affascinante legata ad antichissime leggende.
Nel centro di Roma si trova l’unica isola fluviale della città. Si tratta dell’affascinante Isola Tiberina che è collegata alle rive del Tevere dal Ponte Cestio e dal Ponte Fabricio.
La leggenda narra che questa fu creata dal cumulo di covoni di grano (fascio di steli di grano falciati alla base, con in sommità le spighe), appartenuti ai Tarquini, gettati nel Tevere dopo la loro cacciata. Sarebbero stati così tanti che avrebbero formato il primo nucleo dell’isola. Un’origine così antica, però, sembra essere poco probabile.
Secondo un’altra leggenda, ancora più famosa della prima, nel 291 a.C., una nave salpò da Roma per recarsi nella città di Epidauro, sacra a Esculapio, dio guaritore della Grecia. A Roma, infatti, era scoppiata una grave epidemia e, quindi, necessitava del soccorso del dio. Durante lo svolgimento dei riti, un serpente – simbolo del Dio – uscì dal tempio e andò sulla nave romana. Una volta giunti a Roma, l’animale scese dalla nave e si stabilì sull’isola. Qui, dunque, fu edificato un tempio in onore di Esculapio e, miracolosamente, l’epidemia svanì.
La posizione del tempio coinciderebbe con la Chiesa di San Bartolomeo e il pozzo, ancora esistente, corrisponderebbe alla fonte presente nel luogo sacro. Il tempio costituiva un vero e proprio ospedale in cui le genti venivano curate soprattutto con l’acqua. Sono rimasti, infatti, ex voto, varie iscrizioni e dediche alle divinità.
A ricordo di questo evento l’isola assunse la forma di una trireme con prua poppa e albero maestro, in origine rappresentato da un obelisco (i cui resti sono oggi conservati al Museo Nazionale di Napoli e a Monaco) e, poi, da una colonna con la croce.