Cattedrale di Venzone (Shutterstock.com)

Un tour alla scoperta di questa misteriosa terra di confine incastonata tra mare e monti, ideale per una vacanza sostenibile

Al confine con Slovenia e Austria, il Friuli Venezia Giulia è incastonato tra alte montagne e il mare Adriatico. Il suo patrimonio culturale ricco e variegato, frutto di contaminazione tra diverse culture e popolazioni, seduce così come le infinite proposte all’insegna del relax, dello sport e del divertimento che rendono una vacanza indimenticabile. A lasciare il segno nella storia del Friuli Venezia Giulia, territorio situato in una naturale zona di passaggio, sono stati i Veneti, gli Euganei e i Gallo-Celti.

La civiltà del bronzo portò nella regione la diffusione dei castellari, borghi fortificati arroccati sulle alture, nei quali gli abitanti del villaggio si dedicavano all’allevamento degli animali. LifeGate ha girato questa regione autonoma, individuando i 5 luoghi da non perdere – che scopriremo nei prossimi articoli – che possono essere raggiunti senza auto ma unicamente con i mezzi pubblici, per un turismo lento e sostenibile.

Venzone

Nel territorio del Parco naturale della Prealpi Giulie si trova Venzone. Nel 1976 fu uno dei comuni più colpiti dal terremoto che distrusse molti centri a nord di Udine. Tutto il borgo, che è stato qualche anno fa anche eletto Borgo dei borghi, è testimonianza di ciò che avvenne quella sera del 6 maggio. Tra i vicoli si possono vedere i resti dei palazzi, delle chiese perfettamente integrati tra i monumenti e il paese ricostruiti esattamente com’erano. Questo borgo è cinto da mura e incorniciato dalle Prealpi Giulie e una volta arrivati in stazione – che dista circa mezz’ora da Udine in regionale e che ferma anche a Gemona, altra bella tappa da non perdere – il colpo d’occhio è da cartolina grazie al duomo romano gotico in primo piano.

Da non perdere la mostra documentario permanente “Tiere motus, storia di un terremoto e della sua gente”, che grazie a contributi video, vecchi giornali, immagini e testimonianze riporta lo spettatore a quei giorni. Un’esperienza forte ma necessaria è quella da vivere prima di accedere alla mostra: in una stanza un video ripropone esattamente i rumori di quella sera del sisma e sullo schermo si vede come la cattedrale di Venzone sia venuta giù.

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