Sono sempre di più le case madri che consentono l’affiliazione a costi contenuti. Ecco come trovarle

Il franchising sembra non perdere appeal con gli anni. Anzi: l’ultimo rapporto 2019 di Assofranchising ha evidenziato un aumento di insegne (+3,4%) di punti vendita (+4,5%), di occupati (+3,8%) e di fatturato (+2%).

Il termine franchising è entrato ormai nell’eloquio corrente: non è altro che un’affiliazione commerciale, indicata per chi vuole avviare una nuova impresa, ma non vuole partire da zero, e preferisce affiliare la propria nuova attività ad un marchio già affermato.

In genere, tutto questo viene offerto all’affiliato in cambio del pagamento di una percentuale sul fatturato (royalty) e/o di una commissione di ingresso (fee) insieme al rispetto delle norme contrattuali che regolano il rapporto.

Stando all’annuario edito sempre da Assofranchising oggi i marchi operanti in Italia si aggirano attorno ai 900, divisi in tutti i principali settori dell’economia. In effetti, la formula franchising grazie alla sua flessibilità è in grado di percorrere ogni settore, non solo quelli tradizionali, ma anche i più innovativi. Solo come esempio possiamo citare negozi di vendita droni, allevamenti di bamboo, telemedicina, food delivery.

Oggi sono sempre più diffusi i franchising low cost o a “costo zero”. Di cosa si tratta?

Quando ci si affilia ad un’azienda madre, generalmente si versa una somma (entry fee) che corrisponde al pagamento dei diritti per poter utilizzare il marchio e ricevere formazione e assistenza.

Solitamente, si tratta di alcune migliaia di euro, ma oggi, sempre di più, ci sono aziende che favoriscono l’ingresso di nuovi affiliati proponendo franchising low cost senza fee d’ingresso o ad un costo di poche centinaia di euro.

Oltre all’entry fee, vi è da mettere in conto la cosiddetta royalty: ossia una percentuale sul fatturato (ma può essere anche un fisso mensile). Ebbene, non è raro oggi ricevere offerte di affiliazioni senza royalties.

Ma qual è allora il vantaggio della casa madre? Semplice: può essere rappresentato, ad esempio, da particolari vincoli d’acquisto a carico dell’affiliato, che dovrà rispettare quantitativi minimi negli ordini periodici della fornitura di merce da rivendere.

Ma attenzione: un contratto di franchising a costo zero non esclude le spese necessarie all’avvio dell’attività, come l’investimento iniziale, l’affitto del locale, le utenze, la registrazione della società ecc.

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