
Fiab scrive al presidente Draghi per chiedere un cambio di passo, anche alla luce del nuovo Ministero della Transizione Ecologica
“La forza della bicicletta è enorme, una forza finora sottovalutata. Non ci sarà transizione ecologica se la bicicletta non diventa il mezzo più usato nelle nostre città. Non ci sarà benessere per i cittadini italiani se non si cambia radicalmente una mobilità urbana congestionata, antieconomica, pericolosa, inquinante e distruttiva dell’enorme potenziale di socialità e bellezza delle nostre città”. La Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta e altre associazioni bike friendly italiane hanno scritto una lettera al Presidente del Consiglio, Mario Draghi. L’obiettivo è chiedere un cambio di passo sui temi della mobilità attiva e ciclistica.
Il neo premier Draghi ha usato parole chiare sui cambiamenti climatici e sull’emergenza ambientale nel suo discorso in Parlamento. Ora occorre una nuova politica nazionale a favore della ciclabilità. Qui lo Stato deve assumersi in pieno il compito di guidare il cambiamento ad oggi ancora non disponibile. Una delle novità del nuovo esecutivo è stato il Ministero della Transizione Ecologica sotto la guida di Roberto Cingolani, esperto di robotica ed ex direttore dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova.
Le proposte sul tema della transizione ecologica
- Istituire una Direzione per la mobilità ciclistica all’interno del Dipartimento trasporti.
- Attribuire a un Sottosegretario le deleghe per la ciclabilità, mobilità attiva e micromobilità elettrica. Deleghe che devono essere in combinazione con quelle del CdS e della sicurezza stradale.
- Confermare nella Segreteria tecnica del Ministro una persona dedicata alla ciclabilità e alla micromobilità elettrica. Il suo compito sarà di tenere il raccordo con le associazioni e con il MIT.
- Individuare la nuova figura del “Bike Manager”
- Recuperare e completare il lavoro, ora sospeso, sul regolamento del Codice della Strada per la moderazione del traffico.