
Il buono mobilità, i contributi economici e i finanziamenti ai progetti green
Il tanto atteso e dibattuto decreto clima è stato pubblicato in gazzetta lo scorso 14 ottobre 2019.
Al di là delle polemiche che lo hanno accompagnato, anche per il suo essere stato ridimensionato rispetto alle prime versioni, vogliamo qui presentare le principali novità “salva-ambiente” che offrono notevoli vantaggi non solo a medio e lungo termine (per il benessere e la diminuzione dei rischi connessi all’inquinamento ambientale) ma anche a breve termine, per i cittadini.
Rottamazione, cos’è il buono mobilità
Il Buono mobilità prevede 1500 euro per chi rottama entro il 31 dicembre 2021 un’auto omologata fino alla classe Euro 3 o 500 euro per chi rottama motocicli omologati fino alla classe Euro 2 ed Euro 3 a due tempi. Esso può essere utilizzato entro tre anni per l’acquisto di abbonamenti al trasporto pubblico locale o regionale o di altri servizi integrati, oppure per l’acquisto di biciclette a pedalata assistita.
Ma c’è una condizione importante: per ottenerlo è necessario essere residenti nelle aree sottoposte a procedure di infrazione Ue per il superamento delle soglie di inquinamento: Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Sicilia, Toscana e Veneto. Il sistema andrà a regime appena i ministeri dell’Ambiente, dell’Economia e delle Infrastrutture definiranno le modalità di erogazione del bonus.
Contributi economici a chi vende sfuso o alla spina
Il decreto clima prevede contributi economici per i commercianti che allestiscono nel loro punto vendita spazi dedicati alla vendita di alimentari e detergenti sfusi, per ridurre l’impatto degli imballaggi a livello ambientale. Il contributo economico a fondo perduto sarà pari alla spesa sostenuta e documentata per un importo massimo di euro 5.000 per ogni commerciante.
Finanziamenti ai progetti green
Il Decreto Clima prevede la possibilità di finanziare i progetti dei comuni che vadano nella direzione di migliorare la qualità dell’aria. Sono compresi:
– la creazione, il miglioramento e il prolungamento delle corsie preferenziali per il trasporto pubblico locale per ambiti territoriali con almeno 100 mila abitanti e che appartengono alle aree sottoposte a infrazione Ue;
– la realizzazione o il miglioramento del trasporto scolastico tramite mezzi elettrici o ibridi per i bambini delle scuole dell’infanzia, della primaria e secondaria;
– la creazione di foreste urbane nelle città metropolitane;
– iniziative e campagne svolte dagli studenti per la diffusione di valori come la tutela dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile.
Pubblicità dei dati ambientali
Gli enti pubblici e i concessionari di servizi pubblici hanno l’obbligo di rendere noti i dati ambientali delle rilevazioni da essi effettuati.