Roma, Terme di Diocleziano. Aula Ottagona poi Ex Planetario
Roma, Terme di Diocleziano. Ingresso all'Aula Ottagona, poi ex Planetario (shutterstock.com)

Nel centro di Roma le vicissitudini dell’Aula Ottagona delle terme di Diocleziano. Da aula termale dell’antica Roma a Planetario più grande d’Europa. 

Roma. I resti delle Terme di Diocleziano (costruite tra il 298 e il 306 d.C.) si ergono imponenti tra piazzale dei Cinquecento e piazza della Repubblica. Un frammento dell’antico complesso è costituito dall’Aula Ottagona

Si tratta di un ambiente di forma quadrata all’esterno e ottagonale all’interno. La copertura era costituita da una cupola “a ombrello” con otto costolature per un diametro di 22 m. La sua funzione non è sicura. Si pensa, per via della presenza di una vasca attestata nel ’500, che svolgesse la funzione di frigidario minore. 

Numerose furono le vicissitudini che segnarono la sua storia. È nel 1878, con l’apertura di via Cernaia, che l’aula viene isolata dal complesso. Scuola di ginnastica, prima, sala espositiva e di proiezioni (Sala Minerva), nel 1911, e sede del Planetario di Roma dal 1928 al 1983. Per lungo tempo detenne il primato il Planetario più grande d’Europa

L’ingresso principale di via Romita riporta ancora la scritta “Planetario”, posto sul fregio della trabeazione, mentre, sulla cornice del portale, la scritta dantesca “l’amor che move il sole e l’altre stelle” è accompagnata da simboli zodiacali.  

Ad oggi l’Aula Ottagona ospita una serie di statue in bronzo e marmo provenienti da impianti termali di Roma e Cirene raffiguranti divinità, atleti ed eroi. Una testimonianza che aiuta il visitatore a comprendere quali elementi decorativi adornassero le terme dal II al IV sec. d.C.