Scatola di latta a foggia di bauletto, conteneva caramelle della Elah, databile agli anni 20 del XX secolo, prodotto da
Raro bauletto a sezione ovale - prodotto negli anni '20 del XX Secolo dalla manifattura G. Casanova, di Sampierdarena, per conto della Società Elah di Pegli (Ge), cm 19,5x13x8; Foto di Laura Marchesini

Un tipo di collezionismo molto vario

Il collezionismo delle scatole è legato soprattutto all’apprezzamento estetico dell’oggetto in sé. Le scatole di latta sono litografate con immagini curate molto accattivanti pensate per promuovere il prodotto contenuto e per diventare esse stesse “oggetto del desiderio” che possibilmente sopravviva anche una volta consumata la merce al loro interno.

Il loro successo ha fatto sì che ne fossero prodotte tantissime tipologie tra la metà del XIX secolo fino ad oggi. Questo impone a chi volesse intraprenderne il collezionismo, di compiere la scelta di una tipologia.

Si può ad esempio pensare di concentrarsi su un tema iconografico, come i fiori, i bambini, gli animali o gli scorci delle città. Molto ricercate sono quelle raffiguranti Pinocchio. Oppure prediligere la raccolta di scatole commissionate da una medesima ditta come Alemagna, Bartolini, Elah, Motta, o dedicarsi alla raccolta di scatole destinate ad una sola categoria di merce ad esempio la polvere da sparo, gli insetticidi o i cioccolatini. È bene sapere che talvolta la stessa scatola, con identica immagine e dimensione, era prodotta dalla fabbrica per più committenti, differenziandosi solo per l’iscrizione apposta sopra. Collezionarle tutte può costituire una sotto categoria molto interessante da esplorare. Questo approccio selettivo consentirà di muovere i primi passi in questo sterminato mercato con alcune coordinate certe senza farsi entusiasmare da tutto.

Come datare le scatole. L’indagine sulle scatole di latta è difficoltosa ma può essere anche molto appassionante conservando il sapore di un ambito poco indagato. Innanzitutto sarà l’osservazione accurata dell’oggetto a fornirci le prime indicazioni. Lo stile delle immagini potrà essere facilmente riferito ad un periodo storico, se confrontato a coeve produzioni pubblicitarie, di cartoline o manifesti. Il nome della ditta del prodotto contenuto può dare a sua volta indicazioni cronologiche. Talvolta l’estetica del marchio è stata cambiata nel tempo fornendo interessanti termine post quem per datare la scatola. Talvolta si trovano iscrizioni che indicano il motivo celebrativo per cui una scatola è stata prodotta, ad esempio un evento politico o storico. Altre volte il prodotto contenuto viene reclamizzato sulla scatola stessa, o al suo interno, con l’indicazione di testimonial d’eccezione che lo consumano abitualmente, consentendo di contestualizzarne il periodo di diffusione. La raffigurazione di monumenti famosi può fornire altri indizi. Mentre la comparsa della stampa fotografica sulle scatole si può collocare con certezza a partire dagli anni ’50 del XX secolo. Spesso compare anche il nome dello scatolificio e questo aggiunge indicazioni sia cronologiche che geografiche sulla produzione. (Leggi anche https://www.secondamanoitalia.it/vivere/scatole-di-latta-un-po-di-storia/)

Il fascino del collezionismo delle scatole risiede anche in questo inedito contesto storico nel quale sono nate e si sono diffuse. Chi si approccia a questo tipo di raccolta deve sapere che non esiste quasi nulla di pubblicato che raccolga sistematicamente le informazioni sulle scatole. Il neo collezionista potrà da solo cominciare ad indagare l’origine di questi seducenti oggetti, raccogliendo informazioni che a poco a poco gli consentiranno di affinare la ricerca, l’occhio e di crearsi un personale archivio di dati per catalogare autonomamente le proprie scatole. (Leggi anche https://www.casadellescatole.org/archivio-ditte/)

Da sapere che il collezionismo di scatole si caratterizza per una precisa collocazione geografica. Ogni Paese predilige gli oggetti prodotti a livello nazionale, considerando poco la produzione estera.

Sebbene sia consigliabile effettuare i primi acquisti per passione e con il cuore, senza pensare ad un risvolto economico futuro, andrà sempre valutato attentamente lo stato di conservazione della scatola. Ammaccature e graffi della superficie verniciata andranno ponderati, sapendo che una buona pulitura e lucidatura e l’eventuale intervento di restauratori specializzati possono migliorarne molto l’aspetto. Resta comunque molto apprezzata sul mercato la patina originale dell’oggetto che ne preserva il fascino del tempo trascorso.

Collezionare scatole richiede grandi spazi per lo stoccaggio. Chi le acquista ne fa molto spesso veri e propri oggetti di arredo e decoro da alternare ai libri di una libreria, o da destinare a vetrine apposite che ne consentano la visione. In ogni caso si tratta di oggetti abbastanza ingombranti ma di facile collocazione estetica.

Dove trovare le scatole. Avendo avuto una così vasta diffusione se ne trovano una gran quantità in vendita on line ma bisogna prestare attenzione alla qualità. Ovviamente non tutte sono rare e ricercate. I mercatini sono luoghi di reperimenti privilegiati e dove poter farsi l’occhio maneggiandole e verificandone la consistenza dei materiali, la texture della superficie e gli eventuali difetti. Anche il passaparola tra collezionisti ha ancora molta importanza nella loro ricerca.

Valore. I prezzi sono molto vari e sono legati alla rarità dell’oggetto, anche se solo l’esperienza saprà guidare sull’effettiva veridicità di questo parametro. Le forme particolari, a borsetta, a foggia di animale, di casa ecc. hanno ovviamente più valore, così come incidono l’antichità e lo stato di conservazione. Le dimensioni contano poco. Talvolta “scatole di assaggio” nate per contenere un singolo cioccolatino o promuovere l’uscita di un nuovo prodotto valgono di più di grandi contenitori. Si può dunque considerare un range di prezzo che varia tra i 10 -20 euro per quelle più comuni fino a 1000 euro per i pezzi più importanti.