Greenrail

La start-up italiana Greenrail, presieduta da Giovanni De Lisi, punta di creare delle traverse ferroviarie ecosostenibili usando solo pneumatici e plastica riciclata. Il progetto sta prendendo una buona piega e inizia ad attirare l’attenzione su di sé

Giovanni Maria De Lisi era solito lavorare come installatore dei binari in Sicilia, fino a quando non sopraggiunge nella sua mente l’idea rivoluzionaria: fondare una start-up e puntare alla sostenibilità ferroviaria.

Idea

Ed è accaduto davvero. E’ diventato CEO di Greenrail, start-up fondata a Palermo e ora localizzata a Milano che ha da poco chiuso un accordo di concessione di licenza del marchio per 75 milioni in USA. L’idea alla base di tutto? Prendere le traversate ferroviarie in calcestruzzo, ormai rimaste granitiche fin dall’800, e rivestirle con una copertura in plastica e gomma riciclata.

Benefici

E’ stato dimostrato che, tramite questo nuovo e rivoluzionario utilizzo, è possibile migliorare la qualità dell’aria e ridurre l’impatto acustico del passaggio dei treni, oltre che garantire una minore manutenzione ordinaria della linea e una riduzione del 50% dei suoi costi. Il rivestimento è cruciale nella riduzione della polverizzazione della massicciata di pietre, nell’assorbimento delle vibrazioni, nell’aumento della longevità della linea ferroviaria e nel miglioramento del 40% della sopportazione del carico. E il tutto prendendo materiali di scarto inutilizzati e rendendoli efficienti, per la precisione 35 tonnellate a chilometro di binario.

Altre versioni

Esiste anche una versione Solar della traversa ferroviaria, capace di convertire i binari in un lungo impianto fotovoltaico la cui forma serpeggiante è in grado di produrre 35-45 MWh/anno usati per alimentare stazioni e semafori ferroviari. Un’ultima versione ibrida, chiamata LinkBox, dispone di una centralina smart che raccoglie dati sullo stato della linea e dei treni, e manda tutto negli appositi centri di controllo grazie a sistemi di machine learning.


E’ possibile trovare queste traverse smart operative in Emilia Romagna, seppur in forma di progetto pilota.