
Nasce una nuova forma per ricavare energia pulita: l’anemocinetica, ossia sfruttare il movimento dei rami
Gli alberi hanno un’utilità senza eguali. Purificano l’aria, sono patria di fauna e flora, regolano le temperatura e molto altro. Ma chi immaginava che ci si potesse ricavare energia sfruttando il movimento dei rami al vento?
In cosa consiste
L’anemocinetica converte il movimento dei rami in energia. Diversi studi hanno dedotto che i rami subiscono una deflessione tra i 10 e i 250 millimetri. Sfruttando l’effetto piezoelettrico diretto, alcune tecnologie sono capaci di convertire tale deflessione in differenza di potenziale. Per la precisione, è stato costruito un prototipo composto da un disco piezoelettrico, un’asta mobile e il ramo di fissaggio, che oscillando darà il via alla conversione. Quest’ultima è garantita dalla deformazione dei cristalli del disco piezoelettrico, conseguenza diretta del muoversi del ramo, che provocherà la formazione di una carica elettrica che verrà immessa in un circuito elettrico. Dei test hanno prodotto una carica di 3,6 Volt con una corrente di 0,1 ampere ed una durata di 200 millisecondi, sufficienti per alimentare dei LED.
Il progetto è ancora in fase sperimentale ma gli scienziati sono fiduciosi di un futuro e promettente uso pratico su larga scala.