
A cosa serve l’argilla espansa? Vediamo come utilizzare al meglio questo prezioso rimedio naturale utilissimo per il giardinaggio.
L’argilla espansa viene utilizzata per lo più nel giardinaggio. Si trova in commercio sotto forma di sfere, che vengono precedentemente cotte in forno ad alta temperatura, circa 1200 gradi. La cottura provoca un’espansione, motivo per cui viene chiamata argilla espansa. Queste piccole palline, 100% naturali, sono leggere e porose e si rivelano preziose per la coltivazione, sia in vaso che in terra. Molto utilizzate nell’agricoltura biologica, riescono a trattenere l’acqua e sono molto apprezzate anche come elemento decorativo, specialmente per le piante d’appartamento.
Quando vengono immerse nell’acqua, le sfere di argilla espansa diventano più grandi. In seguito, il liquido assorbito viene pian piano rilasciato nel terreno. In questo modo, le palline forniscono un’irrigazione costante ed evitano che il suolo si secchi. E’ per questo che sono preziose quando si è fuori città per qualche giorno, oppure quando non si ha un buon pollice verde. In base al tipo di piante, possono essere posizionate più o meno in profondità. Nel caso di piantine, si possono mettere anche nel sottovaso. Sono utili per evitare ristagni idrici, marciumi radicali e crescita incontrollata di erbacce.
Argilla espansa: come si usa?
Prima della posa nel terreno, le palline di argilla espansa devono essere immerse in acqua per almeno un’ora. In questo modo assorbiranno abbastanza liquido. A questo punto, le sfere devono essere mescolate con il terreno, in modo da evitare che le radici siano sempre bagnate. Nel caso di piante d’appartamento, potete anche scegliere di eliminare il terriccio e lasciar crescere le piantine solo con le palline di argilla. Queste ultime vanno bagnate in base all’esigenza di ogni singola pianta.
L’argilla espansa può essere utilizzata per creare uno sottofondo drenante nei vasi (bastano 2/5 centimetri), per migliorare la circolazione dell’aria mescolandole al terriccio, per regolare l’umidità mettendole in superficie attorno alla piante, nel sottovaso per trattenere l’umidità e per condizionare lo scambio di acqua.