
Marta Bonaconsa è una di quelle che il 2020 lo ha affrontato con grande coraggio, vincendo il premio Gamma Donna grazie alla sua startup innovativa biotech “Nanomnia”
Il 2020 come tutti sanno non ha fatto sconti lasciando scorie pesanti come macigni, capaci di compromettere talvolta per sempre, il destino di professionisti e aziende ma non di una startup innovativa che si è fatta largo tra la folla.
C’è però chi ce l’ha fatta ovvero una categoria di “donne power” che ha tenuto duro, e ha preso a due mani il coraggio stretto lanciando o rilanciando il proprio business fino a sopravvivere alla tempesta.
Tra queste c’è anche Marta Bonaconsa l’imprenditrice che insieme a Michele Bovi e Pietro Vaccari ha dato vita a Nanomnia.
Nanomnia è una startup innovativa biotech che offre un servizio di incapsulamento organico di composti attivi, per trattamenti mirati all’interno dei tessuti cellulari. Marta insieme al suo staff ha messo in questa startup tutta l’energia e le competenze per sviluppare un processo che nanotecnologico d’avanguardia che migliora l’azione di farmaci, agrofarmici, cosmetici e nutraceutici.
Tutto questo avviene tramite un percorso sostenibile e microplastic-free. Un metodo d’incapsulamento naturale che permette di includere molecole di principi attivi in nano o micro-capsule organiche, biocompatibili e biodegradabili, eliminando così residui e microplastiche nell’ambiente.
Anche Marta Bonaconsa, insieme ad altre “donne power” con la sua startup innovativa biotech ha vinto il “premio Gamma Donna 2020”.
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