imprese al femminile
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Arriva la legge di bilancio 2021 che fra le tante manovre è pronta a dare ulteriore sostegno alle imprese al femminile tra fondi e gestione agevolata

A sostegno dell’imprenditoria femminile si schiera anche la legge di Bilancio 2021 che con questa manovra offre un pacchetto di vantaggi a categoria diverse, donne comprese.

È stato infatti introdotto il Fondo per il venture capital al fine di sostenere investimenti in capitale di rischio in progetti di imprenditoria femminile ad elevata innovazione tecnologica con risorse disponibili che ammontano a 3 milioni di euro.

La più importante novità sul tema è però l’introduzione di un nuovo Fondo impresa femminile, con una dotazione finanziaria di 40 milioni di euro suddivisi tra 2021 e 2022.
L’obiettivo è quello di promuovere e sostenere l’avvio dell’imprenditoria femminile, il rafforzamento della stessa ma anche la diffusione dei valori di imprenditorialità e lavoro tra le donne dando, di conseguenza, sostegno allo sviluppo economico e sociale del Paese di riferimento.

La verità è che sono ancora troppo poche le donne che scelgono di creare un’impresa, di avviare una start-up e questo succede anche perché se da un lato la società non è particolarmente pronta a vedere la donna in questo ruolo, dall’altro è proprio la difficoltà burocratica ed economica a frenare l’iniziativa delle quote rosa.

Imprese al femminile, ecco gli interventi possibili

Considerando tutto questo, il Fondo prevede il finanziamento di interventi utili per l’avvio dell’attività, per il rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale, con un occhio di riguardo ai settori dell’alta tecnologia. Non mancano programmi ed iniziative per la diffusione di cultura imprenditoriale tra la popolazione femminile ma anche programmi di formazione e orientamento verso materie in cui la presenza femminile va necessariamente adeguata alle indicazioni di livello comunitario e nazionale.

Analizzando gli interventi con la lente di ingrandimento, queste sono alcune degli interventi prevedibili: contributi a fondo perduto, finanziamenti a tasso zero e agevolati, incentivi, percorsi di assistenza tecnico – gestionale, investimenti nel capitale e azioni di comunicazione.

Per l’attuazione necessario, invece, un decreto ministeriale, a seguito anche dell’analisi del Comitato Impresa Donna.

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