
Chi lo ha detto che non esistano imprenditrici italiane top nel mondo digitale? Provate a leggere la storia di Paola Marzio per cambiare idea
Le imprenditrici italiane vantano un ruolo di prim’ordine nel digitale grazie ad un nome ed un cognome: Paola Marzio.
La lecchese classe ’79 frequenta il liceo scientifico linguistico e dopo il diploma di trasferisce a Milano per intraprendere gli studi di Giurisprudenza all’università Bocconi.
Durante il primo anno di studi trova il tempo di ritagliarsi lavoretti presso congressi e fiere in qualità di hostess, riuscendo a guadagnare i soldi necessari per mantenersi all’università ma riuscendo anche a coinvolgere le amiche.
Da qui nasce l’idea di trovare un collegamento fra le proprie compagne che cercano lavori e temporanei e le manifestazioni in fiera. Con il supporto di un business angel crea ItalianCasting, un operatore digitale che si occupa di gestione ticketing e controllo accessi.
Nel 2007 arriva la prima firma ad un contratto in esclusiva con la Fiera di Milano. Tre anni più tardi ci sarà, invece, Best Union Spa, uno dei principali operatori italiani nella gestione di ticketing e controllo accessi, che acquista il 65% dell’agenzia.
Ma non è ancora tutto qua perché continuare a lavorare per ItalianCasting le permette di sviluppare una propria di rete di relazioni con i principali siti web e marketplace.
Vietato fermarsi, però, ed ecco la sua seconda intuizione: nel 2012 fonda Brandon Group, società digitale che supporta i brandi di gruppi italiani e non che vogliono crescere nel mondo online, in particolare nell’e-commerce.Brandon ha chiuso il 2019 con un incremento del fatturato superiore al 130%, ed è stata inserita dal Financial Times nella top 100 della FT 1000 Europe’s Fastest Growing Companies 2020.
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