
Ad un certo punto si volta pagina: la maternità, un dono inaspettato, l’amore che avanza e che spinge Lia ad aprire la porta de “La casa di Bo”, uno spazio famiglie per crescere insieme
Toc – toc, c’è nessuno? Sei anni fa un sussulto nel pancino, un altro cuore che batte, lo straordinario che travolge e l’idea di dar vita da uno spazio famiglie a tempo pieno.
Lia Accetta ha messo in un cassetto la sua vita milanese da marketer e ha fatto della maternità il perno delle sue scelte lavorative future.
Il trasferimento in Sicilia è valso l’apertura de “La Casa di Bo” uno spazio famiglie che ha l’intento di accogliere le neo-mamme e condividere l’avventura dell’arrivo di nuove vite.
La seconda gravidanza ha rafforzato in Lia la certezza di voler lavorare con i piccoli ed è così che ha intrapreso percorsi formativi con approcci pedagogici, montessoriani, pikleriani nonché lo studio del metodo Brazelton.
La Casa di Bo, uno spazio a misura di bambino (e neo mamme)
La Casa di Bo è un luogo accogliente, a misura di bambino per consentire attività sicure e stimolanti, per raccogliere laboratori, feste, corsi e tutto ciò che aiuta a “crescere”.
Con un design soft ma ricercate, due sono le principali stanze della Casa di Bo: la stanze del Sole interamente visibile da ampie vetrate e per questo molto luminosa; qui prevalgono colori tenui e angoli morbidi per cullare a dovere il relax di mamme e bimbi.
La stanza della Luna, invece, dà spazio alla creatività, è allegra, lineare, semplice ma caratterizzata da una grande parete a lavagna utile per custodire la fantasia senza confini.
“Ho studiato a lungo temi quali lo sviluppo psicomotorio, la genitorialità consapevole e l’intelligenza emotiva; sono peer – supporter per il sostegno all’allattamento e insegnante di massaggio neonatale. Nutro un profondo rispetto per quelle persone piccole solo di statura, a loro dedico tutta la mia curiosità e voglia di continuare a crescere insieme”.
Tutto questo, tutto l’amore che Lia ha avuto dentro di sé lo ha trasformato nella spazio famiglie “La Casa di Bo”, lo ha trasformato in un dono.
“Non esistono genitori perfetti e non esistono bambini perfetti, ma ci sono un sacco di momenti perfetti lungo la strada”.
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