Censura e autocensura
Peggio della Censura c’e solo l’autocensura! Accade quando introiettiamo un modello di comportamento che ci viene imposto da fuori ma che noi fingiamo che sia una nostra scelta!!
Accade nel lavoro ma accade anche e soprattutto nelle relazioni affettive!! Il nostro partner o la nostra partner ci fanno capire che un certo modo di fare le cose, o anche semplicemente un gusto culinario o musicale o un modo di fare l’amore non è gradito e allora noi un po’ alla volta smettiamo di farlo o di ascoltare o mangiare o esprimere il desiderio di quella cosa e per stare ancora bene dentro quella relazione ci “raccontiamo” che va bene così… che lo stiamo facendo per amore, perché sarebbe egoistico essere se stessi…
Salvo poi trovare qualcuno/a con cui quella stessa cosa si può fare, anzi è molto piacevole farla e ci viene addirittura richiesta!! A quel punto il velo cade e potremmo prender coscienza del fatto che non ci siamo rispettati, che non abbiamo stabilito dei confini netti e abbiamo abbandonato un pezzetto importante di noi stessi “sacrificandolo” in nome dell’amore, dell’amicizia o semplicemente del quieto vivere… e di solito cerchiamo di dare la colpa agli altri perché sono loro ad averci impedito o costretto a non fare o a non desiderare quella determinata cosa!!! Troppo facile…perché in realtà non è cosi… Siamo noi che abbiamo rinunciato ad affermare con determinazione, chiarezza e possibilmente dolcezza, a stabilire dei confini netti, e a preferire una finta quiete ad un vero autentico è appagante confronto con il mondo e con se stessi!! In conclusione non serve a nulla dare la colpa agli altri per qualcosa che siamo noi stessi ad aver scelto, per pigrizia, per una supposta “indole” o invece più semplicemente perché abbiamo paura che il nostro partner o la nostra partner, o i nostri amici, o il nostro datore di lavoro, o i nostri genitori se non siamo corrispondenti alla loro idea di noi, non ci amino più!!
“Io non sono quello che penso di essere, e non sono quello che pensate che sia. Sono quello che io penso che voi pensate che io sia”.
G.
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