L’applicazione mostra i servizi di car e bike sharing disponibili sul percorso

Dopo il servizio di visualizzazione degli autovelox fissi, è arrivata un’altra grande novità per Google Maps: l’integrazione dei servizi di car sharing e bike sharing (quando disponibili) nel calcolo del percorso dei mezzi pubblici. Un’iniziativa dal sapore green – rivolta per ora a 30 Paesi, fra cui l’Italia –  che renderà ancora più semplice e conveniente spostarsi con autobus & co. La notizia è stata data dal colosso di Mountain View sul suo blog ufficiale a fine agosto.

La nuova funzione (sia per Android che iOs) è stata pensata in particolare per aiutare gli utenti a percorrere il famoso “primo e ultimo miglio” del proprio tragitto – quello non coperto dal passaggio dei mezzi – e che, a volte, porta a rinunciare a spostarsi con i mezzi, preferendo l’auto.

Come funziona?

È molto semplice. Basta inserire la propria destinazione nella casella di ricerca e toccare su “Indicazioni stradali”. Da lì, se ad esempio un tram, un bus o la metro terminano la corsa prima della destinazione finale, Google Maps segnalerà le tratte coperte dai servizi di condivisione. Inoltre, saranno visualizzate informazioni utili su ogni tappa del viaggio: quanto costerà la corsa, quanto dura l’attesa, se c’è traffico sulla corsa da prendere ecc. Si potrà anche scegliere il fornitore di rideshare preferito e altro.

Continua inarrestabile la crescita della mobilità condivisa che coinvolge ormai oltre 5 milioni di italiani. A spiegarlo è la 3ª Conferenza Nazionale sulla Sharing Mobility, organizzata dall’Osservatorio Nazionale sulla Sharing Mobility (nato da un’iniziativa del Ministero dell’Ambiente, del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile), in collaborazione con il  Green City Network e in partnership con Deloitte. Nel 2018 i servizi attivi in Italia (Carsharing, Scootersharing, Carpooling, Bikesharing, ecc.) erano 363 (14 in più dell’anno precedente), gli iscritti 5,2 milioni (un milione in più del 2017). Si sono registrati 33 milioni di spostamenti in sharing nel 2018, in media 60 al minuto, il doppio del 2015. La Sharing Mobility sta diventando poi sempre più sostenibile con un aumento dei veicoli elettrici in condivisione, soprattutto grazie al boom dello Scooter sharing (+285% dei noleggi in un anno). Una piccola contrazione si registra nel bike sharing con la chiusura di alcuni servizi e una riduzione del 9% delle bici “su strada”.

Condividere i mezzi di trasporto piace agli Italiani: in cinque milioni iscritti ai servizi di “Sharing Mobility”

La popolarità di una mobilità che sta rivoluzionando il modo di spostarsi in città trova una conferma nei numeri assoluti: 7961 auto in car sharing (2126 elettriche) di cui 6787 free floating (l’auto che si preleva e si lascia ovunque) e 1174 station based (si preleva e lascia in appositi spazi); 2240 scooter in sharing, 90% elettrici; circa 36.000 bici offerte in bike sharing e 271 comuni in cui è attivo almeno un servizio di sharing mobility (57% al nord), con Milano e Torino che sono le città maggiormente “fornite” e Milano si conferma la città della Sharing Mobility.

Digitale e micro mobilità alla ribalta

Il numero di città in cui sono accessibili i servizi digitali di pianificazione degli spostamenti con il TPL e di gestione delle piattaforme di vehicle-sharing è cresciuto ancora: 48 nel 2018 contro le 43 del 2017, abilitando 7 servizi in più (monopattini compresi) dell’anno precedente per un totale di 40.Tra le piattaforme c’è Nugo (app disponibile per Android e IOS) che vuole ricoprire un ruolo importante nella rivoluzione della sharing mobility. La piattaforma tecnologica lanciata dal Gruppo FS Italiane permette di acquistare in un’unica soluzione tutti i biglietti dei vettori di trasporto scelti per il viaggio. Nugo integra diverse modalità di trasporto: dal treno all’aereo, dall’autobus alla metropolitana, dal traghetto al carebike sharing. Continuano a crescere le piattaforme digitali dedicate al servizio taxi in termini di diffusione come città coperte e utilizzo, facendo registrare più di 3,1 milioni di corse prenotate nel 2018. Sono in arrivo anche monopattini elettrici, hoberboard, segway e monowheel dopo il recente decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di cui abbiamo parlato nello scorso numero. Mezzi duttili come i monopattini elettrici possono, ad esempio, diventare una soluzione per sostituirsi ad auto e taxi negli spostamenti brevi integrandosi con il trasporto pubblico.