
L’attuale presidente degli Stati Uniti d’America, ha deciso di proseguire sul piano di smantellamento delle politiche attive promulgate dal precedente inquilino della Casa Bianca. Minore efficienza delle vetture è il claim di Donald Trump.
La lotta tra presidenti statunitensi, tra un mandato e l’altro, in particolar modo se l’orientamento politico è di diversa natura, è da sempre presente nella storia nella politica statunitense. Se il precedente inquilino della Casa Bianca, Obama, aveva sviluppato circa 100 norme antinquinamento al fine di andare a ridurre l’impatto di quest’ultimo sia sulla salute degli statunitensi, sia sull’efficacia ed efficienza dell’industria statunitense, l’attuale inquilino della Casa Bianca ha deciso di andare ad incentivare il consumo di carburante.
Barack Obama aveva infatti implicitamente sviluppato un piano che sostenesse lo sviluppo delle vetture elettriche all’interno del continente a stelle e strisce. Un aspetto che non piace certamente a Donald Trump il quale supportato anche dalle lobby petrolifere, vedere le vetture elettriche non di buon occhio.
È notizia di qualche giorno fa, la volontà di Trump di andare a ridurre, tramite alcune norme ad hoc, i parametri di efficienza che Obama aveva chiesto alle case produttrici di vetture, entro il 2025. Se il presidente dei democratici aveva richiesto un aumento dell’efficienza del 5% annuo, andando a portare il consumo di carburante a circa 23 km con un litro fra 5 anni, Trump ha invece affermato che è necessario raggiungere solamente i 17 Km con un litro, sempre nel 2025.
Chiaramente questo è un valore molto negativo per l’economia sostenibile. Una maggiore possibilità di consumare carburante fossile, significa che vi sarà un aumento considerevole dell’inquinamento e delle emissioni di inquinanti nell’aria. Secondo quanto riferito dal New York Times, circa un miliardo di tonnellate di CO2 in più nel corso della vita dei vari veicoli, rispetto a quelli precedenti.
Questa decisione di Trump però, non è stata presa bene dall’intera platea dell’economia statunitense. Un maggior consumo è anche sintomo di minor efficienza energetica, che secondo uno studio della CNN, costerebbe all’economia statunitense tra i 13 e 22 miliardi di dollari.
Secondo molti analisti infatti, la decisione potrebbe ritorcersi contro Trump, in virtù di una minore efficienza produttiva e sostenibilità economica, ancora prima del comparto ambientale e dell’inquinamento. Staremo a vedere con le prossime elezioni politiche statunitensi, per eleggere il futuro presidente degli Stati Uniti d’America, quale sarà l’indirizzo del sentiment degli statunitensi.