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La Toyota di Marco Ingiulla impegnata sulle sterrate della provincia di Bologna (Fonte Sonja Vietto Ramus)

Assetto rinforzato, serbatoi supplementari per acqua e carburante e tenda da tetto Autohome per questa Toyota Hilux Double Cab di cui vi sveliamo la preparazione

Con l’elevata altezza da terra, le robuste sospensioni e le eccellenti capacità in offroad, l’Hilux di casa Toyota – in questo servizio tecnico e fotografico realizzato sulle colline bolognesi nella versione 3.0 Double Cab SR+ – è già di per sé un pick up inarrestabile, prodotto dal 1968 in più di 13 milioni di esemplari: per lavoro, tempo libero e avventura si può ben dire che abbia solcato tutte le strade del mondo, dal Polo Artico al Sahara, destreggiandosi perfettamente anche negli ambienti naturali più estremi. Il telaio indistruttibile, che gli conferisce capacità di carico innate, lo ha reso un fuoristrada adatto (per performance, affidabilità e dimensioni) a quei lunghi raid avventurosi sogno nel cassetto di molti appassionati di viaggi a trazione integrale. Una filosofia di vita, quella dell’Hilux, assolutamente perfetta per il romano Marco Ingiulla, volontario del soccorso alpino e del 118 oltre che “world traveller” per passione. Dopo i primi tour off road dietro il volante di una Land Cruiser KZJ90, per Marco scatta il colpo di fulmine per il pick up simbolo del marchio Toyota che nel 2009 acquista dal precedente proprietario affidandolo poi alle cure degli specialisti della Totani Off Road de L’Aquila che, su sua precisa richiesta, lo allestiscono per affrontare i raid migliorandone ulteriormente le già ottime doti di affidabilità e confort. Equipaggiato con accessori delle migliori marche del made in Italy (Oram Sospensioni per l’assetto e Autohome per la tenda da tetto) a cui se ne sono abbinati altri del panorama off road internazionale (Old Man Emu per le balestre, AFN per il paraurti anteriore…), questo pick up dall’innata vocazione “vagabonda” non ha certo perso tempo affrontando un viaggio ai confini del mondo, quello dall’Italia alla Mongolia, con itinerario a road book attraverso Slovenia, Ungheria, Ucraina, Russia e Siberia per raggiungere la leggendaria Ulan Bator dopo aver percorso 10 mila km di cui 4 mila su piste mongole. “Robustezza e affidabilità sono stati, assieme alla buona tenuta di strada garantita ancora di più dall’assetto Oram & OME e alla capienza del cassone, i motivi per cui ho scelto di acquistare questo pick up destinato soprattutto ai viaggi  – spiega Marco Il potente 3.0 che eroga 171 cavalli garantisce ottime performance su asfalto così come in off road rendendolo un perfetto compromesso fra la guida in città e quella su percorsi a trazione integrale. Se a questo si aggiunge la grande capacità di carico e il confort dell’abitacolo interno il gioco è fatto!”. Un vero e proprio “coup de coeur” quello fra il giovane romano e l’inarrestabile giapponese tanto che alla domanda “quali sono i difetti dell’Hilux” la risposta scontata non può che essere “nessuno…se non un po’ di polvere che entra nel cassone nonostante la copertura in alluminio”. D’altronde trovare difetti ad uno che ti accompagna fino sotto al cielo di Gengis Khan non è affatto semplice.

Motore da 171 cavalli e doppia batteria Optima – Il 4 cilindri in linea di 3 litri siglato D-4D da 171 cavalli non si può certo dire che manchi in potenza e coppia (necessarie per muovere con una certa disinvoltura l’Hilux sui terreni più impegnativi e con carichi da raid) tanto da non richiedere alcun tipo di intervento di modifica sul motore che è rimasto pressoché originale ad eccezione dell’aggiunta di uno snorkel della Safari, alloggiato sul lato passeggero, e di un prefiltro per il gasolio della Racor modello 230R con cartuccia da 30 micron. La batteria di serie dell’Hilux è stata sostituita con un’Optima gialla da 55 Ah a cui, vista anche la predisposizione del pick up, se ne è affiancata una secondaria (sempre della stessa marca e amperaggio) per fornire adeguata alimentazione agli accessori aggiunti (frigorifero in primis). Per gestire al meglio le nuove utenze si è inoltre provveduto al montaggio di due scatole porta fusibili che trovano collocazione una sopra la batteria aggiuntiva e l’altra nel vano cassone. Nel cofano motore si è poi scelto di alloggiare un “dual battery systems” grazie al quale la batteria primaria e quella ausiliaria sono collegate automaticamente per essere caricate mentre il motore è in modalità “on” attraverso il rilascio di 180 ampere (i relativi comandi di controllo sono vicino alla leva del cambio). Di serie l’impianto di scarico.

Assetto Oram & Old Man Emu – Per ottimizzare il già robusto ed affidabile reparto sospensioni in dotazione di serie su questo Double Cab impegnato in lunghi raid fra Asia e Africa, il proprietario si è affidato all’azienda aquilana Totani Off Road che per gli allestimenti da viaggio è da anni fedele all’abbinamento Old Man Emu & Oram Sospensioni. Nel caso specifico, per il posteriore, in sostituzione delle originali, sono state adottate delle balestre rinforzate OME modello Dakar, abbinate a biscottini ingrassabili che migliorano la maneggevolezza del 4×4, e delle molle elicoidali da carico Oram per l’anteriore che hanno rialzato l’assetto del pick up di circa 5/6 cm. Dell’azienda australiana sono anche i quattro cavallotti rinforzati che trattengono il ponte, allungati rispetto agli originali poichè le balestre OME hanno più fogli di quelle di serie. Per quanto riguarda invece gli ammortizzatori, si è scelto di montare dei performanti shock abosorbers Step 3 Oram caratterizzati da serbatoio gas in alluminio separato con regolazione idraulica di compressione che permette di indurire o ammorbidire la frenata in affondamento. Nessun intervento di modifica ha interessato, almeno per il momento, la trasmissione di questo pick up che rimane di serie. A completare il reparto sospensioni sono state scelte delle BF Goodrich modello All Terrain nella misura 265/70 R16 montate su robustissimi cerchi in lega della Braid con offset +10. Nel reparto sottoscocca si è invece intervenuti con l’installazione di una piastra di protezione per organi di trasmissione e di tiranteria della Duralblock con spessore 8 mm mentre lo spazio adibito di serie all’alloggiamento della ruota di scorta (tolta e riposizionata sulla copertura del cassone) ospita ora il serbatoio ausiliario del gasolio da 160 litri munito di pompa di travaso della N4 Offroad.