
Vivere su un camion in allestimento da raid e viaggiare alla scoperta del mondo? Certo che si può. Ce lo raccontano Lucia e Simone, compagni di vita e di avventura, da tre anni a bordo del loro Man 16.232 con il progetto Stepsover
Lei, lui e l’altro. Ma iniziamo con ordine. Toscana, classe 1972, Lucia Gambelli è la “lei” di queste storia: una vera motociclista, di quelle che non si fermano davanti a nulla, oltre che una viaggiatrice on the road con lo sguardo vivace e sempre alla ricerca di nuovi orizzonti. Dal primo viaggio, fatto a Londra all’età di 5 anni con i genitori, di tempo ne è passato parecchio e da allora è stato un crescendo: l’amore per il viaggiare l’ha portata anche a quello per Simone e di “mettere la testa a posto”, almeno per il momento, non ne vuole proprio sentir parlare.
“Lui” è Simone Monticelli: dopo le prime vacanze con le due ruote viene catturato dalla passione per i percorsi off road e si avvicina all’Africa. Al 2008 risale la pubblicazione del suo primo libro, dal titolo “Marocco Fuori Rotta”, a cui segue l’anno successivo una guida specialistica sui tracciati meno conosciuti della Tunisia. Amante di mete e itinerari poco frequentati, Simone è uno di quelli a cui piace il contatto con le popolazioni dei paesi visitati.
“L’altro” vi chiederete chi è… Uno che ha trazione integrale permanente e blocchi differenziali centrale e posteriore: un Man 16.232 da 16 tonnellate di massa a pieno carico derivato dalla serie F2000, il camion destinato al lavoro pesante della casa tedesca. “Valentino (si chiama così) è un veicolo costruito dalla Man per l’esercito danese e possiede caratteristiche un po’ differenti da quelle della più nota serie commerciale a iniziare dal contro telaio a 3 punti con rinforzo strutturale posizionato sotto allo chassis – spiegano Lucia e Simone – Ha una cabina singola da tre posti e un interasse di 4,5 metri”.
Stepsover (questo il nome del progetto dei due ragazzi che da tre anni vivono a bordo del loro veicolo camperizzato viaggiando per il mondo) nasce proprio dalla grande passione per l’avventura. Prima però di scegliere il robusto 232 CV, Lucia e Simone hanno viaggiato su un Unimog 1300L e prima ancora in moto.
“Ci sono sempre piaciuti i percorsi fuoristrada che consentono di raggiungere luoghi remoti: dall’estremo nord dell’Europa alla Libia sino alla Mongolia abbiamo viaggiato quasi sempre partendo da casa sulle nostre moto a eccezione di India e Nepal, paesi in cui abbiamo scoperto le Royal Enfield di cui siamo innamorati e abbiamo riportato a casa – racconta Simone – Per la motocicletta proviamo un amore indiscusso ma viaggio dopo viaggio abbiamo cominciato a sentirci limitati da un mezzo che non ci offriva nessun tipo di autonomia e indipendenza”.
Scesi dalle due ruote (Lucia ha guidato una Beta ALP 4.0 del 2004, una Suzuki DRZ-S 400 e una Royal Enfield Classic 350 mentre Simone una BMW 1150 GS del 2001, una KTM 950 SuperEnduro e varie Honda Africa Twin) è così iniziata l’avventura a bordo di un Unimog, un 1300L di sei metri di lunghezza, con eccezionali capacità off road, sapientemente convertito a camper, ribattezzato Kamillo.
Qualche anno più tardi filosofia di vita e orizzonti cambiano e così Lucia e Simone mirano a destinazioni ben più lontane: da qui la scelta di passare a un camion più grande e con portata maggiore, più adatto cioè a lunghe spedizioni. La scelta ricade su un Man 16.232 proveniente dall’esercito danese: “Spazio e portata di 6 tonnellate ci hanno convinti a scegliere quello che è diventato Valentino: con i viaggi precedenti avevamo capito che per mantenere basso il budget di questo giro del mondo ci servivano dimensioni e capacità di trasporto per un allestimento adeguato. E poi avevamo bisogno di avere con noi una motocicletta (una Beta ALP 4.0 del 2010), un bagno più grande e un letto sempre montato e di dimensioni standard oltre a un’area living confortevole. A quel punto abbiamo optato per la stessa tecnica utilizzata con l’Unimog: autocostruire, dalla A alla Z, il nostro compagno di viaggio”. Due anni di lavoro hanno così convertito un Man 16.232 4×4 FAEG in un perfetto Expedition Truck.
“Proprio perché è la nostra casa abbiamo scelto tutto ciò che poteva renderla più gradevole: pannelli isolanti in composto di fibra con spessore totale di 65 mm, porta d’ingresso Outbound con serratura a tre punti, finestre antri-intrusione e doppio vetro KCT, zanzariere, oscuranti e mobili in compensato marino laminato – conclude Simone – Anche sul fronte riscaldamento non abbiamo risparmiato: c’è un sistema a termosifoni centralizzato controllato da domotica, una caldaia Webasto da 9 kW e riscaldatori ausiliari alloggiati sotto al letto”.
L’equipaggiamento del Man prevede inoltre wifi esterno per ricezione a 400 metri dal veicolo, videocamere di sorveglianza in 6 punti, tracking del veicolo attraverso due differenti connettività internet e TV satellitare (solo Europa). E sul fronte acqua? Il camion dispone di ben 700 litri stivati all’interno di tre differenti serbatoi con un sistema di potabilizzazione a 2 stadi tramite filtri Katadyn, un boiler acqua calda da 40 litri, sensori anti-allagamento con allarmi su domotica (blocco pompe) e persino una lavasciuga da 7 kg.
Le avventure di Stepsover si possono seguire su http://www.stepsover.com, sulle pagine social Facebook/Instagram/Twitter @Stepsover e sul canale Youtube.