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La Discovery 300 TDI preparata da Sahara 4x4 impegnata su un tracciato offroad (Fonte Codigo 4x4)

Pochi fronzoli e tanta sostanza per questa Discovery 300 TDI che ha puntato tutto sull’affidabilità. Ecco i segreti della sua preparazione

Chi non ricorda le Discovery “sandglow” (color sabbia) protagoniste del Camel Trophy, ancora oggi simbolo fra i più noti dell’avventura a quattro ruote? Quelle che, equipaggiate di gomme, verricello e altre dotazioni a trazione integrale, hanno affrontato i terreni impervi di mezzo mondo, dalla Siberia alla Malesia sino all’Amazzonia e all’Africa prima della sfida del 1997 in Mongolia.

È il 1989 quando inizia la storia della Discovery: Land Rover lancia sul mercato questo nuovo modello che s’impone da subito in ambito fuoristradistico, grazie alla forte tradizione del marchio britannico in fatto di trazione integrale, ma anche sulle lunghe strade asfaltate. La guida di questa 4×4 è infatti più gradevole rispetto al Defender e molto simile a quella della Range Rover. Con gli anni arrivano poi i restyling e le innovazioni tecnologiche che l’hanno resa una dei fuoristrada più validi presenti a tutt’oggi sul mercato internazionale.

Come preparare allora una Discovery, icona offroad dall’animo vintage? Qualche suggerimento arriva dall’allestimento firmato Sahara 4×4 che di Land Rover ne ha viste passare molte nella sua officina.

Cominciamo dagli pneumatici: quelli scelti sono dei performanti Cooper Tires ST MAXX (60% off-road – 40% asfalto) nella misura 285/75/R16 che forniscono al veicolo una generosa altezza da terra. Sono montati su cerchi in acciaio nero della Trial Xtreme 7×16 con offset -25, specifici per il trial.

Reparto sospensioni: il kit scelto è dell’azienda australiana Old Man Emu formato da ammortizzatori Nitrocharger Sport +5 cm, abbinati a molle della stessa marca, in versione heavy duty all’anteriore per compensare il peso del verricello. L’intervento ha previsto il montaggio su torrette rinforzate e anelli fissatori della Terrafirma sia all’anteriore che al posteriore utilizzando anche una serie di coni guida molla della stessa marca. Eliminata la barra stabilizzatrice posteriore mentre quella all’avantreno è rimasta come in dotazione di serie.

Per garantire massima affidabilità nei viaggi in fuoristrada a lunga percorrenza, il motore – un 2.495 cm3 con 8 valvole, iniezione diretta e sovralimentazione turbo – è stato mantenuto di serie procedendo solo a ricalibrare la pompa d’iniezione meccanica e a installare una seconda batteria.

Il preparatore è intervenuto sulla linea di scarico eliminando il silenziatore intermedio tramite un kit in acciaio inossidabile. Fra gli accessori esterni e interni figurano il paraurti anteriore tubolare del marchio Trial Xtreme con supporto per l’alloggiamento del verricello, un Warrior Stealth da 13 mila libbre, abbinato a rulliera e cavo in acciaio; uno snorkel in polietilene della Bravo Snorkel; parafanghini + 60 mm in plastica adeguatamente fissati con viti; CB Midland modello M-Mini sia AM che FM; GPS Camel 8 della Navigattor.