Rallye Aicha Gazelles
Una partecipante al Rallye Aicha des Gazelles (Fonte Maienga)

Si svolgerà dal 25 settembre al 10 ottobre la 30^ edizione del rally femminile organizzato da Dominique Serra. Ecco la storia dell’evento che dalla Costa Azzurra, in Francia, raggiunge in off-road la spiaggia marocchina di Essaouira.

E’ il 1990 quando Dominique Serra immagina un raid 4×4 tutto al femminile. In quell’anno, in Marocco, nasce la prima edizione dell’Aicha des Gazelles che diffonde un’immagine diversa dei rally automobilistici: niente velocità né GPS. Solo navigazione alla vecchia maniera e fuoripista impegnativo per un ritorno alle origini più autentiche dell’avventura. “La mia idea? Permettere alle donne di mettersi a confronto in una disciplina solitamente maschile: il bello è che loro non avevano la minima idea di cosa sarebbero state in grado di fare!” – racconta entusiasta la fondatrice francese, insignita nel 2013 della croce di cavaliere della Legione d’Onore.

Unico evento motoristico al mondo a essere certificato ISO 14001 (norme per l’ambiente), ogni anno il rally Aicha riunisce nel deserto del Marocco oltre 300 donne differenti per età, professione, nazionalità e appartenenza sociale. Senza alcuna selezione se non quella basata sulla loro grinta e determinazione, partecipano a una sfida che si fonda su tre grandi principi: tolleranza, solidarietà e perseveranza. Sport e avventura in primo piano dunque ma anche aiuto alle popolazioni bisognose del paese attraversato con azioni concrete portate in campo dall’associazione Coeur de Gazelles che si prodiga per fornire consulenze mediche (da quelle pediatriche alle oftalmologiche) nei villaggi più poveri.

Le partecipanti percorrono più di 1200 chilometri nel deserto avvalendosi solo di righello, cartina e bussola, come si faceva una volta. E alla fine festeggiano la meritata vittoria sulla spiaggia di Essaouira a cui segue un elegante gala di chiusura prima del rientro a casa. Provenienti da decine di paesi differenti, queste donne (che normalmente hanno dai 20 agli oltre 60 anni di età) sfidano la sabbia del nord Africa a bordo di veicoli 4×4, crossover, moto, quad e negli ultimi anni anche di auto elettriche.

“Il loro è sempre un traguardo tutto meritato perché più della metà scopre qui per la prima volta principi e valori di un rally fuori dal comune: non senza difficoltà devono individuare la giusta rotta da seguire affidandosi alla navigazione all’antica e sfidando se stesse – prosegue Dominique – Senza telefono, GPS e altri ausili tecnologici, affrontano tensioni e problemi ma anche momenti di gioia davanti all’immensità del deserto che si presenta ai loro occhi. Un’esperienza unica, fuori dal tempo, difficile da dimenticare: emozionate, dopo prologo e tappe di cui 2 marathon (senza rientro al bivacco e con notte in autonomia nel deserto, n.d.r.), all’arrivo sono tutte gazelles”.

Alcuni anni fa, nel 2017 per esattezza, gli organizzatori del rally in collaborazione con Solutions-VE hanno messo alla prova una Citroen E-Mehari per lanciare la nuova categoria E-Gazelles, elettrica al 100%: per la prima volta al mondo, un rally-raid, tra l’altro tutto al femminile, ha visto la presenza di uno schieramento “ecologico”. Una sfida nella sfida che ha richiesto all’equipaggio in gara non solo doti di orientamento ma anche attitudini di eco-guida oltre a una rigorosa gestione dell’autonomia durante ogni tappa del percorso. Forti del risultato ottenuto, l’anno successivo, 6 veicoli si sono schierati allo start  fra gli eco-veicol: una Citroen E-Mehari, 4 Bluesummer Bolloré e 1 Renault ZOE. Tutti hanno tagliato il traguardo di Essaouira senza alcun problema percorrendo una media di 110 chilometri al giorno e utilizzando circa l’80% della batteria disponibile. “Per le E-Gazelles la principale difficoltà è stata proprio non avere soluzioni per la ricarica dei veicoli durante il giorno: dopo una prima fase di adattamento alle capacità e ai limiti dei mezzi elettrici, le ragazze si sono divertite lungo il percorso tracciato appositamente per loro fra uadi (il letto di un corso d’acqua non perenne nelle regioni desertiche, n.d.r.) e dunette di sabbia – concludono gli organizzatori – E’ stato un importante banco di prova per equipaggiamento, autonomia e metodi di ricarica”.

La E-Mehari è riuscita a ricaricarsi in totale autonomia grazie a 18 pannelli fotovoltaici. E la Renault ZOE? E’ stata la prima vettura totalmente elettrica a iscriversi nella categoria “crossover” del rally: dotata di minima preparazione (rialzo, pneumatici da sabbia e poco di più) ma completamente di serie per il resto a cominciare da batteria, motore e trazione, rigorosamente a 2 ruote motrici.

Informazioni sul rally sul sito ufficiale