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La casa automobilistica nipponica ha deciso di tagliare il prezzo della sua vettura simbolo a zero emissioni, per dare un rilancio al mercato automotive con una chiara impronta green.

Mentre ci stiamo apprestando a ripartire, dopo un lockdown durato quasi due mesi, il mercato automotive sta cercando di andare a stimolare le persone che sono attualmente in cerca di una vettura. In considerazione del fatto che ancora molte persone sono intimorite di un ritorno della pandemia e di situazioni problematiche a livello di liquidità, Nissan ha deciso di offrire un ulteriore sconto nell’acquisto della sua vettura per eccellenza elettrica. Stiamo parlando della Nissan Leaf, una delle vetture più vendute al mondo per il comparto elettrico e che ha incontrato un successo planetario a partire dal 2010.

La versione che adesso vediamo nelle concessionarie, è la seconda serie, prodotta dal 2017 e che ha portato notevoli miglioramenti rispetto alla prima versione. Con un’autonomia che può raggiungere anche i 385 chilometri di percorrenza, questa vettura si dimostra molto scaltra nel traffico con dati di accelerazione 0-100 km orari in appena 7,3 secondi.

Durante questi giorni di ripartenza Nissan ha voluto ridurre ulteriormente di €1.700 il prezzo finale della Leaf nella versione da 40 kWh è di ben €2.000 per la versione più grande da 62 kWh. 

Detto ciò, viene da domandarsi qual è la fascia di prezzo nella quale la Leaf si inserisce? Cercando di fare un allestimento medio, i prezzi variano da circa €26.000 a €32.000, a seconda anche dell’autonomia che viene scelta. Nissan, come tutte le altre principali case automobilistiche, ha deciso di andare a proporre al grande pubblico la possibilità di pagare per tre anni una rata mensile, al cui termine del periodo si deciderà poi se tenere la macchina, restituirla, o sostituirla con un’altra uguale. 

La scelta di Nissan è una scelta lungimirante e che ci aspettiamo venga copiata da molte altre aziende attive e attente alla mobilità sostenibile, in virtù del fatto che se esiste un periodo nella storia dove gli utenti devono essere aiutati a convertire la propria modalità di mobilità  è proprio questo.