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In piena fase 2 del coronavirus, molti stanno affermando come le due ruote saranno il nuovo mezzo di trasporto preferito dagli italiani. 

Non passa giorno che non sentiamo quotidiani e giornali che ci ricordano come il distanziamento sociale, o meglio fisico, sia un aspetto fondamentale durante la fase 2. 

Con la speranza di aver lasciato alle spalle il coronavirus e di non andare di nuovo incontro ad una pandemia a breve o nel medio lungo termine, in molti stanno guardando come modificare le modalità di trasporto all’interno delle nostre città. 

Le due ruote rimangono in assoluto il mezzo che ci permette di spostarci più rapidamente, potento accedere ad ogni singolo luogo, mantenendo inoltre un distanziamento fisico che permetterebbe l’allontanamento del covid-19. 

È per questo motivo che la ministra De Micheli ha deciso di aumentare il budget, inizialmente previsto di €200, ad una quota pari a €500 per chi acquisterà una bicicletta elettrica. 

Anche l’industria delle due ruote si unisce a questa iniziativa del Governo, lanciando una campagna denominata “usa le due ruote”. Da un punto di vista mediatico sono state utilizzate immagini emozionali al fine di trasmettere un senso di cambiamento per tutti quelle persone che sono intenzionate, ma che hanno ancora delle remore nei confronti delle due ruote. 

Anche l’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori e le EICMA, il principale evento espositivo internazionale del settore, hanno aderito alla diffusione di tale campagna. 

Le due ruote elettriche chiaramente hanno un ruolo prioritario e primario nella ripartenza del paese. Moltissime sono le iniziative locali che stanno cercando di diffondere l’utilizzo di biciclette elettriche o di scooter elettrici all’interno delle nostre città. 

Siamo davanti probabilmente ad un’occasione più che unica per andare a cambiare il nostro modo di spostarci, rispettando l’ambiente. Ricordiamo sempre che sono presenti ogni qualsiasi tipologia di due ruota elettrica, dalla bici elettrica fino alla moto elettrica. 

In altre parole non abbiamo più scuse se vogliamo veramente cambiare il mondo e se vogliamo veramente cambiare la nostra modalità di contribuire ad un futuro più ecosostenibile ed ecocompatibile con la salute delle future generazioni. 

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