
E’ una delle tante emozionanti avventure di questa coppia di viaggiatori di Merano da anni in giro alla scoperta del mondo, quasi sempre in 4×4
“In Vietnam i cuochi vanno al mercato due volte al giorno per acquistare erbe aromatiche appena raccolte: aromi, sapori e consistenza sono elementi imprescindibili. Ogni piatto deve unire agro, dolce, croccante e tenero. Qui la cultura della cucina è varia come il suo litorale. Le differenze geografiche tra le varie regioni del Vietnam si sono adattate a un affascinante repertorio di tecniche di cottura, di ingredienti e di sapori differenti, tutti legati alla passione dei vietnamiti per i gusti intensi: erbe fresche per l’appunto con pesce e zuppe che fanno da padrone – racconta Aldo Pellati – Le ricette vietnamite sono tutte caratterizzate dall’ampio uso di spezie come citronella, zenzero, menta, coriandolo, cannella, peperoncino, lime e foglie di basilico, unite ad ingredienti freschi e a un uso minimo di olio. I cuochi vietnamiti hanno anche una peculiarità: nei loro piatti cercano di avere sempre cinque colori, bianco, verde, giallo, rosso e nero”.
Non potevano che riguardare la gastronomia le prime parole di Aldo, per 16 anni chef e per altri 20 maestro di cucina e pasticceria alla scuola alberghiera Cesare Ritz di Merano, in Trentino Alto Adige, protagonista di quest’intervista assieme alla compagna di una vita, Christine Burkia (collega all’alberghiero). Da sempre appassionati di viaggi avventurosi, i due altoatesini nel 2016 si sono avventurati alla scoperta del Vietnam (e poi di Laos e Cambogia), dei suoi paesaggi e tradizioni. Qualche ricordo particolare?
“Tanti! A iniziare dai tunnel sotterranei di Cu Chi, a 30 km dalla capitale Ho Chi Minh, che divennero famosi negli anni sessanta: servirono ai Vietcong per sfuggire ai bombardamenti americani. Nel momento di massima estensione questo sistema di gallerie andava dalla capitale fsno al confine con la Cambogia – prosegue Aldo – Ma anche Xieng Khuans spesso chiamato “parco del Buddha” dove si trova una serie di statue buddhiste e hindu. Il parco fu progettato e costruito da Luang Pu, sciamano maestro di Yoga che mescolò filosofia, mitologia e iconografia hindu e buddhista in un unicum. E poi in Cambogia le rovine di Angkor che appartengono a un mondo senza uguali, non vi è alcun altro sito storico nel sud-est asiatico paragonabile al suo splendore. E’ uno dei monumenti più suggestivi e spettacolari concepiti dalla mente umana. È un sontuoso insieme di forme e funzionalità dalle simmetrie perfette che lascia stupefatti. Ultima grande capitale dell’impero Khmer, Angkor Tohom estesa su una superficie superiore ai 10 kmq, ha portato a un nuovo livello il significato del termine “monumentale”. Abbiamo visitato anche il delta del Mekong, la regione più meridionale del Vietnam. Sono stati i sedimenti depositati dal fiume a originare questa regione. Queste terre incredibilmente fertili sono considerate il granaio del Vietnam“.
Dopo una crociera di tre giorni a bordo di un ex galeone dei pirati nella baia di Ha Long, con un panorama mozzafiato fatto di oltre 2 mila picchi calcarei che sembrano creare un labirinto, Aldo e Christine hanno visitato anche le risaie di Sapa: “Una visione paradisiaca che dai rilievi sinuosi permette di ammirare le risaie a terrazza che degradano nelle valli fluviali. L’opera dell’uomo grazie alla grande quantità d’acqua disponibile e al clima favorevole, ha trasformato le pianure del nord in una immensa risaia verde brillante. Molta parte del duro lavoro nelle risaie è svolto con l’aiuto del bufalo d’acqua. Le alture circostanti sono ammantate di foreste pluviali, corsi d’acqua turchesi, cascate, laghi e grotte immense, sicuramente le più grandi del pianeta e una giungla perennemente verde” – concludono Aldo e Christine.
Alla prossima avventura!