
Il gruppo capitanato da Fiat è riuscito a non ricevere la multa grazie all’accordo con Tesla per quel che riguarda le emissioni inquinanti delle vetture
Il gruppo torinese è riuscito ad evitare delle pesanti multe per quel che riguarda le emissioni inquinanti di CO2. Come tutti sappiamo le diverse case automobilistiche si devono rapidamente adeguare al cambiamento epocale della mobilità sostenibile. Su tale ambito la Commissione Europea aveva definito delle multe per le quali le aziende che non rispettavano determinati limiti di emissione, avrebbero dovuto pagare.
ChiaramenteTesla, che produce auto elettriche e quindi libere da emissioni, aveva una serie di crediti che poteva vendere tranquillamente alle altre case produttrici. FCA, e quindi Fiat, aveva fatto l’accordo con Tesla per acquistare questi crediti verdi, se così vogliamo definirli.
In questo modo Tesla è riuscita a gestire un abbondante plus di crediti, e dall’altra parte Fiat che si sta lentamente e progressivamente strutturando in vetture ibride a basso impatto, è riuscita ad evitare le multe.
Osservando tra l’altro il mercato europeo, FCA risulta tra le case europee in una situazione ottimale rispetto ai competitor, per quel che riguarda le emissioni.
In una posizione ottimale troviamo inoltre PSA e Volvo, davanti a Fiat e Tesla. Seguono leggermente distaccate BMW, Renault, Toyota, Mazda, Nissan e Ford. Più distaccate troviamo Kia e più indietro Volkswagen, Hyundai e Daimler. Le più distaccate di tutte sono Jaguar e Land Rover, fanalino di coda delle principali case.
Prima di ragionare su cosa il futuro della mobilità sostenibile ci riserverà, ci sono previsioni altalenanti per quel che riguarda la conversione all’elettrico. Entro il 2021 dovrebbe occupare circa il 15% del totale, insieme alle vetture ibride, secondo il report firmato da Transport & Environment.
Quest’ultima però afferma anche che nel 2025 le vendite delle auto elettriche arriveranno a solo il 20% del totale. Staremo a vedere se tutto lo sforzo prodotto dalle principali case automobilistiche, porterà una rottura del mercato ed uno slancio totale oppure un rallentamento fra qualche anno. E nel caso ci sia rallentamento, se veramente è il caso di dare il benvenuto ai motori a idrogeno.