Dakar Kamaz
Un Kamaz in gara in una passata edizione del rally Dakar (Fonte Shakedown Promoperù)

Sono quattro i camion della compagine guidata da Chagin allo start del rally di gennaio in Arabia Saudita

Vincitore di sette Dakar, Vladimir Chagin sarà ancora una volta alla guida del team Kamaz che scenderà in pista in questa 43^ edizione del rally con ben quattro piloti intenzionati a portarsi a casa, ancora una volta, la vittoria del rally raid più famoso al mondo. Il dominio dei camion blu non ha però mai smorzato l’entusiasmo dei rivali ad iniziare dal bielorusso Siarhei Viazovich e i cechi Martin Macik e Ales Loprais, che continuano a dar filo da torcere alla formazione Kamaz. A questa edizione della gara ci sarà anche il cileno Ignacio Casale, vincitore della categoria quad, che dopo una prima esperienza su un camion più di dieci anni fa, torna a sedere nella cabina di un truck.

La storia ci insegna che tutte le serie finiscono. Prova ne è stata la recente situazione fra le moto dove l’austriaca KTM è stata spodestata dalla Honda di Ricky Brabec dopo 18 successi consecutivi. Nei camion, Kamaz impone da tempo la sua legge alla Dakar avendo perso il titolo solo quattro volte nel corso del 21° secolo. La scelta strategica fatta quest’anno potrebbe rimescolare le carte in tavola visto che la squadra tartara ha privato la sua formazione del quattro volte vincitore Eduard Nikolaev che assumerà nuove responsabilità all’interno della formazione sportiva. Ma la forza lavoro schierata da Chagin in Arabia Saudita non manca certo di argomenti con i quattro camion guidati da Andrei Karginov, due volte vincitore della Dakar (2020, 2014); Ayrat Mardeev, primo nel 2015; Anton Shibalov, 2° nel gennaio 2020; Dimitry Sotnikov, il più giovane del team (34 anni), si è classificato 2° nel 2019 e nel 2017. In totale, i quattro piloti hanno vinto 31 tappe alla Dakar e promettono di dare battaglia come sempre.

La concorrenza continua ad avanzare. L’anno scorso è stato il bielorusso Sergei Viazovich alla guida di un MAZ a salire sul podio finale (3 ° classificato) anticipando così le intenzioni per il futuro. Martin Macik è approdato alla Dakar nel 2013 e il 5° posto ottenuto nel 2018 come nel 2020 gli danno una certa legittimità per andare a lottare ai vertici della classifica. Da osservare con attenzione ci sarà anche Ales Loprais, outsider di interesse (3° nel 2007 , 4° nel 2015 e 5° nel 2019). L’Olanda, che sarà come sempre la nazione più rappresentata numericamente nella categoria, quest’anno conterà su Martin van den Brink, il cui figlio Mitchell, questa volta impegnato su un altro camion, sarà il pilota più giovane su un camion con i suoi 18 anni.

Infine, un vento latino potrebbe soffiare nel deserto saudita se Ignacio Casale riuscirà a concretizzare la sua sfida. Dopo aver trionfato tre volte in quad e aver tentato la fortuna in SSV, il cileno ha infatti deciso di tornare a bordo di un camion, il veicolo su cui aveva scoperto la Dakar come copilota nel 2010 (finendo 26°). Questa volta ha scelto un camion Tatra e un meccanico ceco del team Buggyra Racing per cercare di trovare un posto nella massima serie.